Finalmente, senza farsi troppe illusioni per non restarci male, oggi sapremo come andrà a finire con la storia dei ripescaggi e del format della serie B che ha ridicolizzato il calcio italiano. E non solo in Italia.
Un calcio la cui gestione è in mano a degli sconsiderati che antepongono i loro interessi, la loro voglia di potere e la loro smania di protagonismo a quello che è l’interesse generale, il rispetto di norme e regolamenti e riescono con le loro mosse, studiate a tavolino, a fare in modo che anche la giustizia sportiva, e non solo quella, venga indirizzata a proprio piacimento.
Non si spiegano altrimenti certi provvedimenti o stravolgimenti di regole e regolamenti così chiari che non devono essere nemmeno interpretati.
Il format di un campionato non lo si può cambiare se non dietro accordo con tutte le leghe e non prima che sia trascorso un anno dalla sua entrata in vigore?
Non è un problema, ci pensa Fabbricini ( nella foto a sx, tratta da La Stampa ) che contravviene ai suoi principi esternati 10 giorni prima e rinnegati al momento della compilazione del calendario della B.
Qualcuno gli avrà fatto cambiare idea in quei 10 giorni. Di sicuro qualcuno molto influente nel mondo pallonaro che manovra da dietro le quinte a suo piacimento tutta la vicenda.
E forse il suo zampino c’è anche in occasione della mancata decisione del Collegio di Garanzia del CONI che dopo un mese di analisi e riflessioni sui ricorsi presentati si accorge che a decidere sul format e sui criteri di ripescaggio non è di sua competenza.
E guarda caso una decisione con il presidente Frattini messo in minoranza.
E, poi, tralasciando tante altre vicende, c’è l’ultimo atto con il Tar che vince sul Tar ovvero con un giudice che sconfessa una collega che solo tre giorni prima aveva azzardato una ordinanza che non deve essere piaciuta a chi non vuole arrendersi di fronte alla piega sfavorevole che sta prendendo la faccenda in contrapposizione ai propri desiderata.
Ecco allora che a decidere viene chiamata, per carità una combinazione ma sarebbe stato logico ed opportuno fare una scelta diversa, un magistrato che è parente del capo dell’ufficio legale della Coni Servizi che, guarda caso, ha come presidente Fabbricini.
( nella foto a dx, Balata, altro protagonista della confusione che regna nel calcio italiano e nella B soprattutto )
E a rivelarlo non è uno qualunque, ma Antonello Valentini, uno che la Federazione l’ha vissuta, con un tweet in cui specifica nome e cognome e grado di parentela con il giudice che la Pro Vercelli, attraverso i propri legali chiede che non esprima il proprio giudizio in Camera di Consiglio in programma stamane al Tar del Lazio.
Oggi, però, potrebbe essere una giornata decisiva. Come più volte spiegato il Tar ufficializza chi debba sentenziare sul format e sui criteri di ripescaggio ovvero chiarirà se di competenza del Collegio di Garanzia o del Tfn. L’impressione è che si stia facendo del tutto per guadagnare tempo senza prendere una decisione definitiva facendo in modo che i campionati si svolgano regolarmente ( nel senso che si giochino i turni i programma, ndr ) e, se così fosse, ad essere chiamato in causa sarebbe il Tfn. Insomma si ricomincerebbe da capo ovvero Tfn, Cfa e, infine, il Collegio di Garanzia del CONI.
Intanto i campionati hanno vissuto già dalle sette alle nove partite in B e sei/sette in C per cui potrebbero chiudersi gli spazi per i ripescaggi. Di certo, però, si apriranno quelli per il risarcimento danni e forse anche con risvolti penali visto che il Catania, ma potrebbero seguire altre società, ha denunciato alla Procura della Repubblica il Commissario Fabbricini, reo di aver preso una decisione insensata che contrasta con l’ordinamento federale e per la quale potrebbe pagare pegno in modo sostanzioso.
Aspettiamo ancora qualche ora e, poi, sapremo.
Per il momento l’unica cosa certa è l’orario, 18,30, in cui la Ternana giocherà con riserva contro la Vis Pesaro al Benelli.