le foto qui sotto sono state tratte da Twitter della Ternana Calcio Official
Che a Bari sarebbe stata difficile lo si immaginava anche alla vigilia perché i valori della squadra di Grosso sono davvero elevati e da posizioni in graduatoria di primissimo livello, ma mai avremmo immaginato che la Ternana giocasse un partita in tono così dimesso, senza mettere in campo quelle che sono le sue caratteristiche peculiari ovvero intensità, determinazione ed aggressività. Fragile in difesa, raramente è stata pericolosa in avanti nonostante il numero elevato di giocatori con caratteristiche offensive schierati: da Finotto ad Albadoro, da Tremolada a Carretta. Tutti protagonisti di una partita incolore. Certo che non hanno fatto meglio difensori e centrocampisti ed è già un successo se ne salviamo dal naufragio generale un paio dei giocatori scesi in campo al San Nicola.
Pochesci, deluso a fine partita, si è addossato tutte le responsabilità della sconfitta riportata in terra pugliese. Un comportamento apprezzabile teso a proteggere la squadra e che testimonia come sia in atto una rivisitazione delle sue convinzioni. Almeno per il momento.
Senza drammatizzare riteniamo che sia il caso di rivedere qualcosa nello schieramento tattico esterno, ma non solo, renderlo meno offensivo, più equilibrato, più quadrato a protezione della fase difensiva perché prendere tre gol per volta in trasferta è una situazione da valutare, soppesare e su questo Pohesci a fine partita è stato chiaro. In trasferta si cambia registro anche se il tecnico ha insistito molto sulla mancanza di concentrazione.
Sul piano tattico, poi, se il tecnico decidesse di restare a tre in difesa, ma non sarebbe male tornare al 4-3-1-2 che eppure aveva prodotto buoni risultati, sarebbe opportuno schierare due esterni abili nel fare le due fasi, quella difensiva e quella offensiva. E questa soluzione permetterebbe, ad esempio, di sfruttare le qualità di Favalli, elemento in grado di dare a sinistra quel contributo che quel ruolo richiede.
Sulla partita c’è poco dire dopo aver segnalato che le occasioni in cui la Ternana ha impegnato Micai sono state davvero poche e raramente sono terminate entro lo specchio della porta, rigore incluso.
Salvo nella prima parte del primo e del secondo tempo è stata una squadra in balia dell’avversario che ha saputo approfittare delle debolezze della squadra rossoverde. Non a caso Grosso davanti ha schierato in avanti Improta e Cisse, facendo affidamento sulla loro mobilità e lasciando in panchina giocatori meno mobili come Nenè e Floro Flores. E non è un caso, forse, che i difensori siano andati spesso e volentieri in difficoltà.
Certo la sconfitta chiama in causa anche gli errori individuali che hanno spianato la via del successo ai galletti e il colpevolizzato di turno è Martin Valjent, un giovane che è sicuramente una promessa, che ha fatto bene negli anni in rossoverde e che Pochesci vuol tutelare proprio per la sua bravura.
Per far ciò crediamo che la soluzione migliore sia quella di restituirlo al suo ruolo naturale, quello di difensore centrale, ruolo in cui esprime compiutamente le sue qualità. Ieri, all’uno contro uno, con Improta che partiva da lontano, Valjent, ha evidenziato le difficoltà che incontra in quel ruolo e con avversari con quelle caratteristiche. Non colpevolizzarlo, non addossargli tutte le responsabilità della sconfitta è un atteggiamento saggio da assumere anche perché i suoi errori sono stati gravi ma tutta la squadra è responsabile della pesante sconfitta subìta in terra pugliese.
Insomma, la sconfitta di Bari non può e non deve essere targata Valjent ma della cattiva interpretazione del match di tutta la squadra, inclusi coloro che sono entrati in campo successivamente. E una profonda riflessione da fare tutti insieme, giocatori e staff tecnico, aiuterà a trovare la soluzione migliore per non incorrere in giornatacce e in prestazioni come quella di Bari.