Terza partita e terza sconfitta, la seconda in casa per la Ternana e perdipiù con un pesante punteggio. Nessuno se lo aspettava: in virtù dei progressi di Reggio Calabria ci si attendeva una squadra più brillante fisicamente, più aggressiva, più compatta e non una squadra sfilacciata, incapace di reagire alle avversità e, soprattutto, in considerazione dei gol presi, distratta in alcune situazioni presentatesi. Insomma, una Ternana irriconoscibile, con prestazioni individuali e di squadra, da dimenticare. È chiaro, però, che quella vista contro il Pisa non è, non può essere la vera Ternana, quella che ha stravinto un campionato, quella che cerca di giocare e che tra le sue specialità ha quella di aggredire l’avversario con grande intensità.
D’accordo la serie B è un campionato diverso dalla C; è tutto più complicato ma riteniamo che la Ternana vista ieri al Liberati non è la vera Ternana in cui sono stati aggregati anche giocatori che la serie B l’hanno fatta per tante stagioni ma che ancora non riescono a dare quello che è nelle loro potenzialità. E per avvalorare tale affermazione basti vedere come la squadra ha preso i 4 gol, figli, tutti o quasi, di errori madornali. È giusto fare analisi approfondite sul perché di tali errori, e Lucarelli deve essere il primo a farle e la conferenza stampa che ha tenuto ieri ci sembra sia propedeutica, è giusto avanzare una critica che deve essere, però, costruttiva, realistica e non frutto di antipatie verso questo o quel giocatore o di bocciature istantanee perchè facendolo potrebbe significare mandare tutto all’aria, rinnegare un progetto che potrebbe regalare , invece, anche qualche soddisfazione.
Certo, deve crescere la condizione di tutta la squadra, di alcuni giocatori soprattutto, di recuperare qualche pedina importante per l’economia del gioco ( promettente il recupero di Partipilo, ndr ), ieri , senza cercare alibi , erano assenti Agazzi, Proietti, Capuano e Kontek, e, come afferma Lucarelli, deve prendere il sopravvento quella mentalità che nella scorsa stagione è stata uno dei segreti della supremazia rossoverde ovvero giocare da squadra. Uno dei segreti è quello di giocare con lo spirito di aiutarsi l’un l’altro nei momenti più difficili e riacquistare un po’ di serenità nelle giocate perché non è pensabile, tanto per fare degli esempi senza gettare la croce addosso ai protagonisti, che un giocatore tecnico come Palumbo possa sbagliare tutti quei passaggi e uno come Salzano possa regalare quel pallone a Lucca che è costato il terzo gol o uno come Donnarumma possa perdersi l’uomo su calcio d’angolo e uno come Sorensen possa commettere quel patatrac sul secondo gol dopo il miracolo di Iannarilli.
Non è il momento di intentare processi, non è il momento di mandare tutto all’aria dimenticando quello che si è costruito mettendo addirittura anche in discussione la posizione dell’allenatore e del suo staff quando sono stati ricoperti solo fino a qualche settimana fa solo di elogi sperticati. Insomma, non è il momento di abbandonare la barca e non è il momento di perdere la testa. Occorrono freddezza, lucidità , senza farsi travolgere dalla delusione del momento confidando in una crescita sul piano atletico della squadra, sul recupero di alcuni giocatori e sull’analisi delle problematiche emerse nelle prime tre giornate di campionato che Lucarelli ed il suo staff faranno con la professionalità evidenziata nella loro esperienza in rossoverde.