In altra parte del giornale abbiamo riportato della mancata riconferma di Fabio Gallo alla guida della Ternana, una decisione che era nell’aria e che nemmeno l’ottimo comportamento della squadra nei play-off ha di fatto mutato.
Aveva iniziato la sua avventura ternana con la presentazione nel giorno di San Valentino del 2019 all’Hotel Garden in sostituzione di Calori e, poi, subito dopo l’esordio in panchina nel match interno perso contro la Triestina. Un lavoro di sicuro difficile, il suo, in considerazione di come il gruppo rossoverde stesse esprimendosi con una classifica preoccupante addirittura per la sopravvivenza in serie C.
E, a dire il vero, il suo non è stato un compito facile; giorno dopo giorno Gallo ed il suo staff hanno rigenerato il gruppo anche sul piano fisico ed alla fine ha salvato la stagione.
Quella appena conclusasi per la Ternana è stata una stagione contraddittoria con una squadra che ha messo in mostra un buon gioco con buoni risultati fino a febbraio quando, dopo il pareggio di Monopoli, è iniziato il periodo peggiore con la posizione del tecnico diventata traballante in virtù anche dei non più idillici rapporti con il direttore sportivo, Luca Leone.
Con l’intervento di Bandecchi il rapporto viene ricucito, ma i risultati non sono ottimali ed il bilancio al momento del lockdown è deludente con la quinta posizione in classifica dietro a Reggina, Bari, Monopoli e Potenza.
Poi, ripresa dell’attività agonistica, arriva la delusione della sconfitta di Coppa Italia con la Juventus 23, seguita dalle qualificazioni conseguite nei play off fino alla sfortunata ed incredibile partita di Bari dove uno scandaloso arbitraggio di Marchetti di Ostia Lido manda a casa la formazione di Gallo che, però, deve essere elogiata, insieme al tecnico ed al suo staff, per come se l’è giocata quella partita. E se la squadra gioca così come ha giocato a Bari è vero che è merito dei giocatori, ma lo è altrettanto del tecnico che ha lavorato su quella base di gioco e di organizzazione che ha fatto fare una brutta figura ai ragazzi di Vivarini.
Non è bastato evidentemente per convincere Bandecchi a far restare Gallo per un altro anno, il contratto c’era ma si ricorderà che era stato lo stesso Gallo a rinunciarvi, e nel pomeriggio di lunedì, in virtù anche dei rapporti non più idilliaci con i dirigenti rossoverdi, ancora con l’amarezza di una ingiusta eliminazione è giunta all’improvviso la comunicazione della società.
A nostro avviso il tecnico rossoverde, che nel lavoro quotidiano ha messo anima e corpo, paga il fatto di aver insistito sul modulo con il trequartista alle spalle delle due punte non avendo in rosa un elemento con quelle caratteristiche ed insistendo ad adattarvi vari giocatori ma con risultati che sono stati inferiori alle aspettative.
Lì, forse, doveva cambiare atteggiamento tattico definitivamente adattandolo alle caratteristiche dei giocatori che aveva in rosa oppure farsi ingaggiare a gennaio un calciatore con quelle caratteristiche che, però, non è mai arrivato. Senza dimenticare, però, che nel corso della stagione ha perso per infortuni, anche gravi giocatori come Proietti, l’uomo squadra, Suagher, Bergamelli, Sini, Salzano e che alcune direzioni arbitrali hanno condizionato il risultato finale di alcuni incontri.
Nella sua esperienza in rossoverde il tecnico di Bollate ha guidato la squadra dalla panchina per 56 partite ottenendo 22 vittorie, 22 pareggi e 12 sconfitte con una media punti di 1,58 a partita, la migliore di quelle conseguite dai tecnici della gestione Bandecchi, ovvero Pochesci ( 0,92 ), Mariani, De Canio ( 1,34 ), Calori ( 0,33 ).
A Fabio Gallo un in bocca al lupo per il futuro della sua carriera con l’augurio che possa riservargli tante soddisfazioni.
Ora Bandecchi e Leone dovranno mettersi al lavoro per individuare il sostituto. Non sarà facile, ma c’è già un ventaglio di candidature. Si tratta di scegliere quella giusta! Sarebbe opportuno andare sul sicuro ovvero su un tecnico esperto della categoria, ancora motivato e, soprattutto, un tecnico abituato a vincere i campionati di serie C. Non sempre, però, si può avere tutto dalla vita!