Storie e sofferenze di pazienti Covid o affetti da altre patologie seguiti in ospedale. Le racconta la psicologa Roberta Deciantis nel libro “Pandemia – Storie di vita e percorsi terapeutici” presentato dalla giornalista Maria Chiara Scardocci e dall’autrice nel Caffé letterario della Biblioteca comunale di Terni.
La pubblicazione prende le mosse nel marzo del 2020, subito dopo l’inizio del lockdown, quando la Dottoressa Roberta Deciantis si rende conto che il suo lavoro di psicologa ospedaliera sarebbe stato profondamente modificato dalla pandemia.
“In quel periodo ciò che ha modificato sostanzialmente la nostra modalità di lavorare, racconta, è stato il non poter essere in presenza con i nostri pazienti e se lo fossimo stati non saremmo potuti essere visibili e riconoscibili a causa della necessità di utilizzare i presidi contro il covid. Quindi abbiamo imparato ad usare modalità differenti per proseguire a fare i colloqui psicologici e le psicoterapie. Ci siamo riorganizzati anche attraverso strumenti abbastanza inusuali per noi psicoterapeuti: videochiamate con lo smartphone che anche i pazienti potevano utilizzare o solo il telefono perché spesso i familiari che noi chiamavamo a casa avevano visto scomparire il proprio familiare a causa del ricovero e non potevano stargli accanto. Così venivano contattati direttamente da noi tramite telefono. Abbiamo imparato a utilizzare e modulare la voce scoprendo, tra l’altro, che questo strumento è efficace, può essere efficace a volte tanto quanto tutto quello che noi abbiamo sempre utilizzato, dallo sguardo alla mimica, alla postura. La voce può avere tante sfumature diverse, quindi può arrivare proprio come un aiuto, un’accoglienza e ci si può lavorare. Questo è stato uno strumento tanto, tanto importante.”
La Dottoressa Deciantis inizia così a documentare il suo lavoro raccogliendo storie e sentimenti, la paura della morte e l’isolamento, la volontà di uscire dall’ospedale e riprendere una vita normale che non sarà mai più la stessa, aggiungendo riflessioni e considerazioni.
“Il libro è paradigmatico di quella che è stata l’esperienza in campo – ha affermato il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi David Lazzari – e questo ha un valore nazionale. Poi è uno spaccato del lavoro fatto a Terni, all’azienda ospedaliera. Io l’ho letto con un doppio registro e forse con una doppia emozione per le storie che questo libro racconta a cavallo tra scienza e umanità perché, come dice Roberta Deciantis nel libro, la psicologia deve essere l’uno e l’altro, non può essere solo l’uno o solo l’altro. È devo dire anche l’emozione di vedere come, in quasi trent’anni, faticosamente, questa realtà è cresciuta molto e direi soprattutto in qualità. Il lavoro di Roberta, quello che lei racconta, credo ne sia una grandissima testimonianza e credo che sia anche una testimonianza per riflettere sull’importanza della psicologia nei contesti ospedalieri. L’importanza degli aspetti psicologici nella salute sia per stare in buona salute sia quando la salute non c’è più, quando ci sono malattie importati, minacciose come questa del covid e quindi un corredo psicologico di stress, di emozioni, che il libro racconta molto bene.”
Il saggio si estende in un arco temporale di circa un anno e si conclude con l’arrivo del vaccino.