Sono passati 77 anni da quel primo, terribile, bombardamento che distrusse gran parte di Terni uccidendo 1018 persone. Il primo di 108 bombardamenti che segnarono pesantemente la città.
Questa mattina si è svolta la cerimonia di commemorazione, di quel tributo di sangue, presso il monumento in via Lanzi.
“Oltre 1.000 morti ammazzati dalle bombe, ricorda il 96enne partigiano Alvaro Valsenti, bisognerebbe portare i ragazzi delle scuole a leggere quei nomi. Il 60% delle case furono distrutte, l’ospedale, le scuole, le fabbriche, i ponti, la caserma dei pompieri. Un disastro. E noi lo ricordiamo poco.
Questo avvenimento deve essere ricordato da famiglie, dagli studenti. Queste sono persone in carne ed ossa rimaste sotto le macerie. Vorrei parlare con il sindaco per dirgli che bisogna fare una celebrazione più forte per ricordare a tutti cos’è la guerra. Una cosa terribile che anche oggi vediamo in televisione, una cosa disumana che deve essere bandita. Qual è la cosa più importante? È la pace e noi dobbiamo continuare ad impegnarci affinché ciò che è stato stabilito nella carta costituzionale sia rispettato: l’Italia ripudia la guerra come soluzione per i problemi internazionali”.
“Un bilancio drammatico in termini umani e di devastazione per Terni. Queste persone, ha affermato il sindaco Leonardo Latini, sono un monito che continua a parlare alla nostra comunità, a ricordarci cos’è la guerra, a ricordarci di essere comunità, a ricordarci l’importanza della libertà, di sentirsi orgogliosi di appartenere ad una città che comunque, nonostante tutto, ha sempre rialzato la testa e guardato avanti. Facciamo memoria di queste vittime”.