A conclusione delle indagini preliminari sul tragico incidente stradale in cui la 79enne Marisa Virgili perse la vita investita da un fuoristrada in viale Brin a Terni il Pubblico Ministero della Procura titolare del procedimento penale, Marco Stramaglia, ha chiesto il rinvio a giudizio per il reato di omicidio stradale per B. M. di 48 anni, anche lei ternana, che ha investito l’anziana mentre attraversava a piedi la strada sulle strisce pedonali, confermandone l’esclusiva responsabilità nella causazione del sinistro.
Riscontrando la richiesta, il Gup del Tribunale Barbara Di Giovannantonio, ha fissato per l’8 giugno 2022alle ore 10.45, nel palazzo di giustizia di Corso del Popolo, l’udienza preliminare di un processo dal quale i due figli e i nipoti della vittima nonché lo Studio3A che li assiste, si aspettano risposte.
L’investimento, ricorda lo Studio3A, è avvenuto il 15 luglio 2021. La signora Virgili, una donna tranquilla, riservata, buona d’animo, che si era dedicata per tutta la vita alla sua famiglia come casalinga e che, nonostante l’età, godeva ancora di buona salute ed era del tutto autonoma, quel mattino, poco prima delle 9, stava rincasando dopo aver fatto la spesa quando il suodestino si è incrociato con quello dell’imputata che, come ricostruito dalla polizia locale di Terni che ha effettuato i rilievi, alla guida di una Jeep Grand Cherokee, dopo essersi immessa in viale Brin provenendo da via della Bardesca, giunta all’altezza dell’attraversamento pedonale al civico 5, “per colpa consistita nella violazione dell’articolo 191 commi 1 e 4 del Codice della Strada, ometteva di fermarsi in presenza del pedone Marisa Virgili che transitava sulle strisce pedonali, colpendola e causandone la morte” per citare l’atto del magistrato.
L’investitrice, come ha ammesso nelle dichiarazioni rese agli agenti, non ha visto la settantanovenne nonostante le condizioni di guida “ideali”: bella giornata, strada rettilinea, fondo stradale asciutto, traffico normale. Sull’asfalto nessuna traccia di frenata. L’anziana, che dopo l’impatto è finita anche sotto il pesante Suv, è stata trasportata in condizioni disperate all’ospedale dove è spirata dopo quattro giorni di agonia, il 18 luglio: troppo gravi i politraumi riportati.