“Da quasi 30 anni ovvero da quando siamo impegnati nella tutela delle persone con disabilità abbiamo sempre improntato i nostri rapporti con le istituzioni alla massima correttezza all’insegna di una assoluta volontà di collaborazione e del pieno rispetto dei diversi ruoli. Oggi però questo non può impedirci di denunciare problemi per noi di fondamentale importanza che, nonostante tutte le rassicurazioni ricevute, restano irrisolti.”
A dirlo è la presidente di A.F.A.D. (associazione famiglie disabili) Delfina Dati nel corso di una affollata conferenza stampa.
La presidente ha attaccato la giunta comunale sui “Progetti di vita indipendente” , qualcuno ha detto di “vita maledetta”: “nel settembre 2018 – afferma Dati – è arrivata una chiara e concreta accelerazione in questa direzione con il recupero di risorse ministeriali e fondi sociali europei che il Comune è riuscito ad acquisire per finanziare una prima tranche di “progetti di vita indipendente.” Ebbene si trattava di stabilizzare questi progetti e dare loro continuità, una volta esauriti i fondi con i quali i progetti erano stati avviati. E invece?
“Nessuno ha deciso nulla – precisa la presidente di AFAD – tutto è rimasto lettera morta. E’ notizia di queste ore che alla scadenza delle sperimentazioni dei progetti c’è chi si è ritrovato costretto a licenziare un assistente personale e chi ha dovuto rinunciare ad altro. Le promesse che ci sono state fatte, si sono rivelate del tutto vane.”
Altro tasto dolente quello dei risparmi derivati dal nuovo servizio di appalto dei trasporto nei centri diurni.
“Un sistema che fino ad oggi ha funzionato – ha detto Delfina Dati – ma stanno arrivando le prime crepe dovute ai ritardi di pagamento dei vocher da parte del Comune e alla non riapertura dell’avviso pubblico per permettere a nuovi utenti dei centri diurni di poterne usufruire, riapertura prevista nella fase iniziale della nuova modalità di servizio. E’ altresì vero che il nuovo sistema abbia comportato anche un netto risparmio di risorse pubbliche. Era stato deciso che queste risorse risparmiate sarebbero state utilizzate per finanziare la ripresa delle attività motorie in acqua ma anche altre attività come l’ippoterapia. Invece niente. Abbiamo appreso che queste economie sono servite per finanziare altro ma non ci risulta cosa sia stato finanziato visto che dalle delibere o determine relative al sociale non vi è traccia di tali risorse.”
E poi AFAD sottolinea altre questioni in sospeso come i progetti del “Dopo di noi” ; tutto fermo riguardo i progetti individuali; tutto fermo rispetto alla nostra richiesta sulla delibera “Contributi alternativi all’assistenza domiciliare”.
“L’immobilismo – sottolinea ancora AFAD – produce solo favori ai soliti poteri forti e a chi trae guadagno dalla disabilità. E’ grave dover constatare come oggi il welfare della nostra città risponda sempre meno alle esigenze delle persone. Abbiamo creduto che l’amministrazione Latini potesse segnare una positiva inversione di rotta. Abbiamo avuto, prima ottimi motivi che si stesse facendo su serio, e poi, ci siamo dovuti ricredere.”
“Ci vuole coraggio – scandisce la presidente Dati – visto che le risorse sono poche, capisco che non è facile per la politica perché poi si perde consenso ma in questo momento c’è bisogno di coraggio se si vogliono veramente affrontare le questioni.