Una rapina violenta e date le circostanze, particolarmente vigliacca. Così i Carabinieri di Terni definiscono quanto accaduto nel pomeriggio del 4 dicembre scorso ad disabile ternano di 51 anni nell’androne condominiale di via porta San Giovanni dove abita. L’uomo, sofferente di una patologia che non gli consente di deambulare e parlare perfettamente, era sceso in strada appoggiandosi ad un carrellino per gettare la spazzatura, ma poco prima di rincasare era stato colto alle spalle da un uomo ed una donna che lo avevano afferrato violentemente e gettato in terra. Dopo avergli chiuso la bocca con una mano lo hanno percosso violentemente con calci e pugni per non farlo dimenare e riuscire infine a sfilargli il portafoglio dalla tasca, contenente documenti, il bancomat e la somma di 160 euro. Dopodiché i due sono fuggiti per le vie circostanti. Con molta fatica l’uomo è riuscito ad alzarsi ed è tornato a casa avvisando i parenti dell’accaduto. Nel giro di pochi minuti venivano avvisati i Carabinieri. Le indagini, sin dalle prime battute, non si sono rivelate semplici. L’uomo, molto scosso, con estrema difficoltà cercava di ripercorrere i drammatici momenti dell’aggressione senza tuttavia riuscire ben a collocare nel tempo i fatti.
Fortunatamente il condominio era dotato di un impianto di video-sorveglianza e la visione delle registrazioni ha consentito ai militari di individuare i fotogrammi dell’azione avvenuta alle ore 16. 15 circa, ben due ore prima di quanto riuscisse a ricordare l’uomo. Nei frame, seppur travisata dalla mascherina protettiva, i Carabinieri hanno riconosciuto senza alcun dubbio la figura della donna, A.M. ternana di 20 anni, già nota per altri fatti legati al mondo delle sostanze stupefacenti, nonché quella dell’uomo, il tunisino N.R. di 42 anni, che portava gli stessi pantaloni già indossati in occasione di altre attività delittuose (particolare di strappi e scoloriture sulla parte anteriore). A suggello dell’identificazione della donna, i militari hanno individuato altri fotogrammi che ritraevano la ragazza il 2 dicembre, quando era stata convocata presso la caserma di via Radice e indossava le stesse scarpe, lo stesso zaino e lo stesso giubbino di colore rosa, nonché il giorno della rapina, poche ore dopo i fatti, quando si era presentata in Questura per apporre la firma di controllo poiché sottoposta alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno, indossando gli stessi indumenti seppur con il giubbino risvoltato (rimanendo visibili le profilature di colore rosa).
Ieri, nel corso della perquisizione nell’abitazione della donna, i militari hanno trovato lo straniero nascosto tra lenzuola e coperte all’interno del “letto contenitore”. Al termine delle operazioni entrambi sono stati arrestati per rapina aggravata: l’uomo è stato condotto nel carcere di vocabolo Sabbione mentre la donna, madre di una bambina in tenera età, è stata posta ai domiciliari, a disposizione dell’Autorita’ Giudiziaria per l’interrogatorio di garanzia.