Alessandro Gentiletti, ex consigliere comunale, ha vissuto una disavventura per niente piacevole, ieri mattina , quando è stato aggredito verbalmente in modo pesante da uno sconosciuto. A raccontare l’episodio è stato lui stesso con un articolato post sulla sua pagina facebook
“Negli anni passati – scrive Gentiletti – ho seguito sempre tutte le vicende amministrative e politiche della città e partecipato a tutti i presidi dei lavoratori sulle vertenze del territorio, senza mai nascondermi. Ricevendo applausi e qualche volta fischi. Da due anni non mi occupo più, per ora, di queste questioni ma solo della mia attività professionale, che come passione viene prima. Una scelta libera, per alcuni sbagliata, ma di cui ho già ampiamente spiegato le ragioni e su cui si può discutere.
Questa premessa per dire che comprendo l’errore in cui è caduto un cittadino stamani, che mi ha aggredito verbalmente e anche abbastanza pesantemente in via primo maggio davanti ad alcuni passanti e ciò nonostante abbia avuto un po’ timore. In particolare sono stato accusato di essere stato solidale e complice di alcuni sindacati che, a suo dire, sono a me prossimi ed in particolare durante una iniziativa che si sarebbe tenuta ieri sul trasporto pubblico. Dice che c’ero ma io non c’ero. Ieri ho trascorso la maggior parte della giornata in tribunale, qualche ora a studio e un po’ sul campo da tennis. Non ero presente ad alcuna manifestazione e non so neanche di cosa si parli nello specifico. Non lo dico per giustificarmi, anzi semmai anche con un po’ di senso di colpa per questa indifferenza e voglio pensare che la confusione sia nata proprio a causa della mia assenza. Penso che tutti – conclude Gentiletti – dovremmo partecipare alle questioni della città, anche chi, per scelta propria o spinta da altri, non la fa attivamente. Penso che quel grido di rabbia e di esasperata protesta vada ascoltato, soprattutto dalle istituzioni e che debba ricevere anche la solidarietà di ogni cittadino. Vanno sostenute le rivendicazioni per la garanzia del posto di lavoro e di un salario dignitoso e questo anche quando sembra che la cosa non ci riguardi direttamente”.