“Era da tempo , anzi da sempre che all’ACI di Terni non si vedevano oltre 300 soci partecipare al voto”.
È con questo incipit che avvia le sue riflessioni il consigliere di amministrazione Marco Celestino Cecconi.
Ripartiamo da qui , come mai?
“Grazie al lavoro di numerosi amici non solo di Terni , ma anche di Amelia , della delegazione di Arrone ed altri , abbiamo coinvolto tantissimi soci. Per la prima volta – afferma Cecconi – non c’è stata la solita lista unica ma abbiamo presentato una seconda lista che ha ottenuto un grande consenso sino al punto di eleggere due consiglieri . Proprio lo stesso numero di quelli eletti dalla lista di coloro che chiedevano la riconferma a partire dal presidente uscente . Proprio quel presidente che è diventato tale solo dopo la morte del compianto Mario Bartolini”.
Ricapitolando, quando l’ACI ha di recente rinnovato il consiglio direttivo sono risultati eletti Giorgio Natali (presidente) e Luigi Fiorentino per una lista e Marco Celestino Cecconi e Giuseppe Mascio in un’altra. Una situazione di parità che è stata superata solo grazie all’appoggio dato a Natali dal rappresentante orvietano della lista di categoria speciali. L’ago della bilancia si è dunque spostato in favore di colui che aveva assunto la carica di presidente quando Mario Andrea Bartolini è deceduto nel gennaio dl 2019.
Un ‘assetto fragile quindi ?
“Direi di sì – sostiene Cecconi – tant’è che al primo atto formale di una certa rilevanza e cioè la nomina di commissioni di lavoro per ambiti specifici quali , Sport , viabilità e sicurezza stradale il consiglio non ha espresso una maggioranza in favore della proposta del presidente”.
Spieghi meglio.
“Insieme al consigliere Mascio avevamo da tempo espresso al presidente la volontà di collaborare alla costituzione delle commissioni per arrivare a scelte che fossero condivise . Così non è stato . E’ chiaro che si parla di nomi, di risorse per la città, alla fine si trattava di trovare un punto di equilibrio fra tutte le sensibilità. Questo avevamo chiesto. Il Presidente Natali ha fatto cadere nel vuoto questa nostra proposta di metodo. Non solo, in consiglio sono stati proposti nomi e presidenti . Insomma la minestra del presidente Natali era già pronta in barba alla volontà di collaborazione che avevamo messo a disposizione”.
Quindi cosa è successo?
“E’ successo che il consiglio non ha votato , neanche a maggioranza, costringendo il presidente a ritirare il punto all’ordine del giorno”.
Come finirà ?
“Grazie a noi – conclude Cecconi – verrà in tempi rapidi convocato un nuovo consiglio con all’ordine del giorno : nomina CONDIVISA delle commissioni !
Mi piacerebbe concludere con ‘è la democrazia bellezza’. A noi piace esercitarla . Con i fatti”.