Domenica prossima, presso il museo diocesano, si svolgerà la 17^ assemblea diocesana di Azione Cattolica. .Approverà il documento di Orientamenti per il triennio 2020/2023 ed eleggerà il nuovo consiglio che resterà in carica per il prossimo triennio. Lunedì la riunione del consiglio produrrà i tre nomi da proporre al vescovo Giuseppe Piemontese, terna di nomi dalla quale il vescovo sceglierà il successore del prof. Luca Diotallevi, in scadenza del primo mandato. Potrebbe essere lo stesso Diotallevi a succedere a se stesso.
Nel corso di questi anni L’Azione Cattolica di Terni-Narni-Amelia ha praticato un continuo esercizio di discernimento sulle condizioni in cui versa la città, sulle sue difficoltà come sui nuovi percorsi di crescita che si potrebbero seguire.
“A distanza di oltre 10 anni – è scritto nel documento di Azione Cattolica – ci troviamo a constatare che le difficoltà evidenziate nel convegno del 2008 permangono ancora tutte, oggi semmai, fortemente aggravate”.
Declino di Terni riassumibile in 4 grandi questioni aperte: la questione industriale, legata al progressivo ridimensionamento dei grandi insediamenti industriali e alla incertezza sulla loro capacità di sopravvivenza e sviluppo; la questione ambientale, strettamente legata alla questione industriale ma in una prospettiva più ampia che chiama in causa una molteplicità di aspetti, compreso l’assetto urbanistico e la concezione e l’organizzazione dei servizi a partire da quelli cruciali di trasporto e trattamento rifiuti; la questione demografica, imposta dal processo di invecchiamento della popolazione, aggravato da noi dal trasferimento di tanti giovani delle città della diocesi verso altre regioni o all’estero per la grave mancanza di prospettive di lavoro; connessa alla “bomba” demografica, la questione dell’immigrazione. Secondo Azione Cattolica “è necessaria una capacità della città, dei diversi ambiti sociali e delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni di guardare a questa nuova popolazione che sceglie di insediarsi qui come una potenzialità. Essa esprime nei nostri confronti una forte domanda di accoglienza ma, allo stesso tempo, anche un’offerta di impegno, una disponibilità a contribuire operosamente alla vita delle nostre città, a mettere in circolazione nuovi e talvolta straordinari talenti.Non rispondere a questa domanda e non cogliere queste potenzialità significa condannarsi a un destino più povero e più triste, rinchiudersi in pregiudizi offensivi della dignità delle persone e sterili per il nostro futuro.”
Infine, l’ultima questione è quella “politica”, resa del tutto evidente dalla incapacità mostrata in modo persistente nel corso di oltre due decenni, fino ad oggi, dalle forze politiche e in modo particolare da quelle che si sono succedute al governo della città, di misurarsi con il declino e di favorire nuovi processi di crescita. Partiti e dirigenti politici hanno avuto e hanno specifiche responsabilità nell’aggravare il declino della città, sprecando risorse e occasioni preziose per riprendere a crescere.
“Tuttavia – secondo Azione Cattolica – la questione politica si colloca dentro una più ampia questione dei gruppi dirigenti poiché tanto il declino quanto la mancanza di reazione ad esso non dipendono esclusivamente dalla politica. Specifiche responsabilità sono infatti in capo ai soggetti imprenditoriali, professionali, bancari, sociali e culturali e, certamente, anche ecclesiali, che dispongono delle risorse di varia natura, non solo quelle economiche, necessarie ad attivare nuovi processi.”
Domenica 23 febbraio saranno dunque una sessantina i delegati delle associazioni parrocchiali che eleggeranno il consiglio diocesano il quale nominerà la presidenza e presenterà al vescovo una terna di nomi fra i quali il vescovo – come dicevamo – sceglierà il nuovo presidente.
“In questi anni – afferma il presidente uscente , il prof. Luca Diotallevi – l’associazione è cresciuta tanto sia nella vita cittadina che in quella ecclesiale e possiamo dire che la crescita è stata anche quantitativa perché sia le associazioni parrocchiali che gli aderenti sono aumentati del 50%.”
“Il compito dell’Azione Cattolica – scandisce il prof. Diotallevi – è vivere questo tempo secondo il Vangelo, insieme agli uomini e alle donne credenti e non credenti. Stiamo vivendo un tempo di crisi nel quale girano molte semplificazioni che hanno la funzione di dare identità a buon mercato ed esacerbare gli animi. Noi dobbiamo attraversare la crisi di una Chiesa che ha una grande opportunità di rinnovamento e la crisi delle nostre città come possibilità di costruire qualcosa di nuovo che abbia un futuro. Non abbiamo alternative.”
Quanto al cambiamento politico alla guida della città, nel frattempo intervenuto, il prof. Diotallevi ha affermato che esso, “al momento non ha prodotto le dinamiche necessarie. Quello che possiamo dire è che ci sono ancora delle possibilità che si possono cogliere ma il tempo si riduce e le stesse possibilità si restringono quindi ci si deve concentrare, si può anche discutere duramente sulle ultime possibilità che restano” per uscire dalla crisi.
Questa mattina il presidente Diotallevi, insieme alla sua vice, Rita Pileri e Giuseppe Croce, membro del consiglio diocesano, ha incontrato gli operatori dell’informazione.