Colpo grosso della Polizia che, nell’ambito di alcuni servizi per il contrasto del crimine diffuso ed alla repressione dello spaccio di stupefacenti, ha arrestato un 37enne albanese, ritenuto uno dei personaggi più attivi nel settore.
Personale della sezione antidroga della Squadra Mobile diretta dal Vice Questore Aggiunto Alfredo Luzi, al termine di intense indagini partite alla fine dello scorso mese di giugno da una overdose di un giovane reatino, in Viale Brin, avevano denunciato un tunisino di 37 anni, individuato come il fornitore della droga. Ed è proprio partendo da qui che la Polizia è giunta sino all’albanese arrestato, nell’ambiente conosciuto anche con lo pseudonimo ‘Timmy’. All’interno della sua abitazione di viale Brin, gli agenti avevano riscontrato un viavai di tossicodipendenti e di persone insospettabili. Un segno inequivocabile della presenza, proprio in quell’appartamento, di una vera e propria centrale dello spaccio.
L’albanese, gravato da numerosi precedenti per reati in materia di stupefacenti e per questo più volte arrestato, è stato trovato in possesso di oltre mezzo chilo di cocaina, suddivisa in vari involucri, oltre a materiale per il taglio ed il confezionamento dello stupefacente. Con quel quantitativo – è stato spiegato – si sarebbero potute confezionare circa 2.000 dosi di droga, per un valore di complessivo di mercato di almeno 130 mila euro.
Nel corso del bliz operato dagli agenti dell’antidroga, è stata effettuata una perquisizione domiciliare, estesa ad un ciclomotore con cui si muoveva lo spacciatore. Proprio ben nascosti nello scooter sono stati rinvenuti gli involucri di stupefacente ed un bilancino di precisione. Gli inquirenti ritengono che la droga sequestrata fosse destinata al consumo locale. Rispetto alla posizione dell’arrestato sul territorio nazionale, è emerso che nel 2015 gli era stato rifiutato il permesso di soggiorno e personale dell’Ufficio Immigrazione lo aveva accompagnato al CIE di Bari dove lo stesso, per evitare l’espulsione in Albania, aveva fatto richiesta di asilo politico ottenendo un permesso di soggiorno fino alla definizione del relativo procedimento e dell’esito dell’eventuale ricorso.