La statalizzazione del conservatorio Giulio Briccialdi di Terni è praticamente cosa fatta, non ci saranno più sorprese, c’è solo da attendere il completamento dell’iter burocratico. Lo ha spiegato bene la presidente dell’istituto musicale ternano, vera artefice del suo salvataggio, la professoressa Letizia Pellegrini: “siamo in attesa che il decreto sulle assegnazioni delle piante organiche agli istituti da statalizzare venga pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, dopo il necessario passaggio alla Corte dei Conti. Il ministero è determinato a chiudere i concordati in tempi utili in modo tale da far passare il personale nei ruoli dello stato dal 1° gennaio 2022.”
In concreto cosa cambia per il Briccialdi. “Nella percezione della città – argomenta la presidente Pellegrini – lo stipendio assicurato per i docenti, in realtà lo stipendio assicurato c’è già da tempo. Per noi invece cambiano diverse cose. Significa, ad esempio, essere a pieno titolo una struttura pubblica di formazione superiore che ci equipara in tutto e per tutto al sistemo universitario. Se da un lato la statalizzazione è il compimento di un percorso tanto penato, dall’altro siamo pienamente consapevoli che si tratta di una partenza, di una nuova fase di vita dell’istituto che cambia i suoi connotati.”
“Dunque – aggiunge la professoressa Pellegrini – gli stipendi dei docenti non graveranno più sull’istituto però rimangono a carico dell’istituto tutte le altre spese, la produzione e la gestione ordinaria dell’istituto stesso quindi c’è ugualmente l’esigenza di un reperimento fondi che , sommati alla rette degli studenti, rendano possibile l’agio di tutto quello che non è il costo del personale. A questo proposito voglio dare una bella notizia. Grazie all’interlocuzione efficace con l’assessore regionale Paola Agabiti, che ringrazio, abbiamo ottenuto un finanziamento dalla regione dell’Umbria di 150 mila euro annui, per tre anni, che va ad aggiungersi ai 50 mila euro annui del comune di Terni e al contributo della Fondazione Carit che, di volta in volta, finanzia la maggior parte delle nostre attività di produzione e al 5×1000 dei cittadini. Questo è il nostro quadro finanziario che definirei soddisfacente.”
L’incontro con gli organi di stampa è stato anche l’occasione per annunciare il nuovo concerto che la Briccialdi Big Band terrà all’anfiteatro romano lunedì 20 settembre alle ore 21 nell’ambito delle iniziative per “Sharper-La notte europea dei ricercatori” e per annunciare un accordo per una serie di iniziative da tenere insieme al polo universitario ternano.
“Si tratta – specifica il professor Stefano Brancorsini direttore del polo scientifico ternano – di progetti, iniziative, che siano perfettamente sincronizzate con le competenze dei singoli enti. E’ come se fosse una grossa tela bianca all’interno della quale ci saranno tutti gli accordi attuativi.”
“Un accordo quadro – ricorda il direttore del Briccialdi, il maestro Marco Gatti – che prevede, ad esempio, una convenzione con il centro linguistico dell’ateneo che consentirà agli allievi del Briccialdi di usufruire delle lezioni di lingua straniera presso l’università e, nell’immediato, un rapporto stretto con la facoltà di ingegneria che consiste nel concerto di lunedì 20 settembre che assume molteplici significati: un momento di vicinanza fra l’università e il conservatorio e un momento di sostegno reciproco.”
Il direttore ha poi annunciato che sono circa un centinaio le domande di iscrizioni per il nuovo anno, un numero soddisfacente. “Dopo questo periodo buio del covid – ha sottolineato Marco Gatti – sarei stato pronto a festeggiare se fossero arrivate 30/40 domande di ammissione per il prossimo anno accademico e invece siamo molto felici perché abbiamo raggiunto quasi le 100 domande di ammissione. Non è l’exploit del 2017 quando furono circa 150 però è un numero molto significativo.”