La Corte Costituzionale qualifica i “colloqui intimi” come un vero e proprio diritto soggettivo riconosciuto al detenuto, pertanto l’Amministrazione è chiamata oggi a misurarsi sul piano organizzativo con una nuova modalità di fruizione del colloquio da parte del detenuto con il coniuge, la parte dell’unione civile o la persona con lui stabilmente convivente, caratterizzata – al netto delle eccezioni derivanti da ragioni ostative puntualmente indicate dal Giudice delle Leggi e sulle quali ci si soffermerà più avanti – dalla assenza di qualsivoglia controllo visivo sullo svolgimento del suddetto colloquio intimo.
L’amministrazione penitenziaria, dunque, deve farsi carico di quanto stabilito dalla Corte Costituzionale sul diritto del detenuto ad avere “colloqui intimi”.
A Terni è pronta una “stanza dell’affettività” ricavata nei pressi della sala colloqui. Sarà messa a disposizione entro Pasqua, molto probabilmente tra venerdì 18 e sabato 19 aprile.
“La mancanza di spazi sufficienti a soddisfare tutte le domande – si legge nelle linee guida emanate dal ministero di giustizia – non può costituire ragione di rigetto della richiesta; è del tutto presumibile, tuttavia, che le richieste siano in numero superiore alla disponibilità dei locali dove poter effettuare i colloqui intimi. Per tale ragione, si ritiene opportuno individuare dei criteri di priorità, laddove si renda necessario operare una scelta. In tal caso la precedenza verrà accordata:
– ai detenuti che non beneficiano di permessi premio, né di altri benefici penitenziari che consentano di coltivare i rapporti affettivi all’esterno;
– ai detenuti, compresi gli imputati, che a parità di condizioni con altri devono espiare pene più lunghe e che sono in stato di privazione della libertà da più tempo”.
A Terni c’è una certa perplessità sulla questione per la situazione incandescente che sta vivendo il carcere che ospita oltre 600 detenuti rispetto alla capienza massima di 422 e per le modalità e le tempistiche stringenti per l’attuazione di quanto disposto nella sentenza della Corte Costituzionale.