La Direzione Aziendale di TCT si è resa disponibile a coprire i lavoratori con la cassa integrazione per mancanza di commesse confermata anche dall’allungamento della fermata del Tubificio di Terni. Lo comunicano le Segreterie Territoriali di FIM-FIOM-FISMIC che ieri si sono incontrate con l’azienda e nella riunione sono emerse sostanzialmente delle novità in ordine alla comunicata chiusura dell’azienda e sullo stato della trattativa con AST. “La società TCT ha confermato la ripresa della trattativa con AST il 10 gennaio in Prefettura a Terni come auspicato e richiesto dalle Organizzazioni Sindacali. La stessa proprietà ha manifestato la necessità del Tubificio di Terni di prelevare il materiale già processato e stoccato nei magazzini della TCT. Dopo l’assemblea conclusa nella tarda serata di ieri i lavoratori hanno dato la massima disponibilità alla ripresa delle attività, mettendosi a disposizione per le spedizioni del materiale stoccato. Gesto non scontato nonostante tutte le incertezze del caso e le preoccupazioni dei lavoratori che si sono sentiti dire che la loro azienda non ripartirà. Rivendichiamo questo ulteriore atto di responsabilità delle maestranze che, come abbiamo più volte ribadito, non possono pagare il prezzo di una trattativa tra privati, ai quali chiediamo altrettanta responsabilità per arrivare ad un esito positivo della vicenda, considerando che il territorio non può permettersi ulteriori perdite occupazionali. Siamo consapevoli che ancora non siamo giunti ad una risoluzione della vertenza – concludono le Organizzazioni Sindacali – e per questo rimane alta l’attenzione e già dal giorno della ripresa delle trattative prevediamo un sit-in dei lavoratori sotto la Prefettura di Terni.”