È stato firmato nella tarda serata di giovedì 23 novembre, l’accordo notarile per il passaggio dello stabilimento Treofan a Visopack.
“Si conclude così una vertenza durata più di 4 anni – commenta Sergio Cardinali, dell’area politiche industriali della Cgil nazionale – ora ci aspettiamo che vengano immediatamente avviati i lavori per il ripristino dei macchinari e che finalmente si torni in produzione, rioccupando i 90 lavoratori in cassa integrazione. Una vittoria del sindacato che si è sempre opposto a soluzioni che non avrebbero assicurato la continuità produttiva. Ora si faccia in fretta anche ad allocare all’interno del polo chimico i 24 ricercatori assunti per lo Spoke 10 della collaborazione tra le università di Umbria, Marche e Abruzzo che prevede proprio un centro ricerche sui bio-materiali all’interno del polo chimico di Terni, per rilanciarlo in chiave sostenibilità”.
“Con la firma abbiamo messo un altro tassello fondamentale per il passaggio e per la ripartenza dello stabilimento che segue la firma di qualche giorno fa dei lavoratori – aggiunge Stefano Ribelli, segretario generale della Filctem Cgil di Terni – Treofan è un tassello fondamentale per il polo chimico, insieme a tante altre questioni come il piano di Eni Versalis per Novamont. Servirà ora accelerare sulla sistemazione delle aree comuni, con gli strumenti legislativi e i fondi pubblici a supporto della rinascita del polo chimico, inteso come polo dell’economia circolare”.
Un auspicio questo emerso anche dal convegno sul futuro industriale di Terni, voluto e organizzato da Fiom e Filctem Cgil di Terni insieme alla Cgil nazionale, con la partecipazione dei segretari generali nazionali di Fiom Cgil Michele De Palma e Filctem Cgil, che ha visto sindacato, istituzioni, rappresentanti dell’impresa e dell’università confrontarsi proprio sulle prospettive di sviluppo sostenibile dell’industria ternana.
“Siamo in una fase strategica per il Paese rispetto alle transizioni in atto, quella digitale, quella ambientale e quella energetica – ha detto il segretario della Cgil nazionale, Pino Gesmundo, che ha chiuso l’iniziativa – e Terni da questo punto di vista può essere un laboratorio importante per provare a costruire un’industria capace di centrare gli obiettivi fissati a livello internazionale per salvare il pianeta, perché oggi ci sono le condizioni, sia in termini di risorse, che di conoscenze e competenze, per farlo. Dobbiamo quindi costruire, come fatto oggi a Terni, una discussione con tutti gli attori in campo per dare risposte al lavoro, che sia sicuro e di qualità e all’ambiente”.