E’ stato ricordato ieri mattina con una cerimonia che si è tenuta all’aviosuperficie di Terni, il sergente maggiore Marco Di Sarra deceduto il 30 giugno 1994 in seguito ad una malattia contratta nella missione “Ippocampo” in Ruanda. Di Sarra aveva da poco compiuto 31 anni quando è morto , era nato infatti a Terni il 18 aprile 1963 e quella in Ruanda non era la sua prima missione all’estero. Era stato, infatti, anche in Somalia.
Di Sarra, proprio per la missione a Mogadiscio, è stato insignito della medaglia di bronzo al valore dell’Esercito, il 17 marzo 1995, con la seguente motivazione:
“Sottufficiale incursore paracadutista, facente parte del contingente militare italiano “IBIS” impegnato nell’operazione umanitaria ONU di “Peace Keeping”, in Somalia, inquadrato nel reparto incursori paracadutisti impegnato il 2 luglio 1993 nell’agguato perpetrato da guerriglieri somali, si prodigava con grande coraggio e generosità nell’area della badaglia. La sua azione tempestiva ed inesauribile protrattasi per più ore sotto l’intenso fuoco nemico da cui veniva fatto segno, risultava determinante per la positiva conclusione dell’azione, senza ulteriore spargimento di sangue. Ha evidenziato professionalità, senso del dovere, coraggio e sprezzo del pericolo ed ha suscitato con tale comportamento l’ammirazione dei commilitoni ed il consenso dei superiori. Chiarissimo esempio di soldato che ha dato lustro alla Brigata “Folgore” ed all’Esercito Italiano”.
Domenica mattina l’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia, di Terni, ha organizzato una cerimonia a 29 anni dalla morte all’aviosuperficie Leonardi. E’ stata celebrata una messa ed è stata deposta una corona d’alloro presso la stele che lo ricorda.
Erano presenti i famigliari di Di Sarra, una rappresentanza del 9° Reggimento “Col. Moschin”, autorità civili e militari. Il comune di Terni era rappresentato dal vice presidente del consiglio comunale Raffaello Federighi nella veste anche di facente parte delle aviotruppe.