Venerdì 20 gennaio alle ore 15, presso il monumento di Torre Maggiore, si svolgerà la commemorazione in ricordo del 79° anniversario della morte del partigiano Germinal Cimarelli, medaglia d’oro al valor militare, organizzata dal Comitato Provinciale ANPI di Terni e dalla Sezione ANPI 13 Giugno di Terni con il patrocinio del Comune. Verrà apposta una corona d’alloro alla presenza dei rappresentati dell’ANPI, delle Autorità Civili e Militari e delle Associazioni. Germinal Cimarelli nasce a Terni il 5 luglio 1911. Di professione operaio tornitore alle Acciaierie di Terni, di idee antifasciste, aderisce alla cellula clandestina del PCd’I. Il 25 agosto 1936 è arrestato con altri operai in quanto implicato nella diffusione di manifestini inneggianti ai repubblicani spagnoli e condannato a cinque anni di confino di polizia alle isole Tremiti, dove è trasferito il 5 ottobre successivo. Negli anni di prigionia, trascorsi fra Tremiti ed il carcere di Ponza, entra in contatto con altri importanti esponenti antifascisi e considerato un soggetto politicamente pericoloso, anche dopo la scadenza della pena viene trattenuto nel campo di concentramento di Tremiti. Solo con la caduta del fascismo, dopo sette anni di prigionia, Cimarelli viene finalmente liberato e fa rientro a Terni, dove riallaccia immediatamente i contatti con i vecchi compagni. Incaricato di mantenere i collegamenti fra la direzione comunista di Roma e i comandi della Resistenza di Perugia e Firenze, insiste di poter essere utilizzato in azioni di guerra, nonostante soffra di una grave menomazione della vista. Cimarelli viene allora incaricato di organizzare una banda partigiana, composta da una ventina di uomini tra cui prigionieri di guerra sovietici, che opera nell’area montuosa della Montagna Ternana, tra Cesi e la Valserra. E’ in questo contesto che il 20 gennaio 1944, sul monte Torre Maggiore, nel corso di uno scontro a fuoco con una pattuglia di paracadutisti tedeschi in azione di rastrellamento a seguito di una delazione, è colpito mortalmente mentre tenta di respingerne l’attacco, per coprire la ritirata dei compagni del distaccamento. Alla sua memoria, nel febbraio 1944, è intitolato un battaglione della Brigata Garibaldina “Antonio Gramsci” e nel secondo semestre dello stesso anno, gli viene concessa la Medaglia d’oro al Valore militare: «Dopo l’8 settembre fu tra i primi a insorgere contro l’invasore. Comandante di un distaccamento partigiano, durante un potente rastrellamento tedesco, allo scopo di evitare la distruzione del suo reparto in procinto di essere accerchiato, ne ordinava il ripiegamento che proteggeva, rimanendo al suo posto, col fuoco di una mitragliatrice diretto contro i tedeschi incalzanti. Quale sfida al nemico issava il tricolore e dopo una lunga ed impari lotta, crivellato di colpi, cadeva da eroe sull’arma salvando così con suo cosciente sacrificio tutti i suoi compagni. Umbria, 20 gennaio 1944».