Sarà presentata a Terni il 4 maggio in Bct la Guida agli Extravergini 2024, a cura di Slow Food Italia, nata per far conoscere storie di oli, territori, produttrici e produttori che rendono il settore olivicolo un elemento distintivo e identitario della nostra penisola. Un evento che prevede anche una esperienza di risveglio olfattivo, accompagnata dalla performance di un attore teatrale, e la premiazione dei migliori produttori locali.
La guida – La Guida agli Extravergini 2024 si è imposta all’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori come strumento decisivo per districarsi nel variegato e complesso mondo dell’olio e per conoscere da vicino gli olivicoltori che quotidianamente si battono per fornirci un olio buono, pulito e giusto, e che contribuiscono a disegnare un paesaggio di grande bellezza, che porta con sé anche una straordinaria valenza turistica. Questa, quindi, è una Guida sempre più indirizzata a creare relazioni: tra produttori e cittadini, tra luoghi e prodotti. La nuova edizione si potrà acquistare durante l’evento oppure su www.slowfoodeditore.it.
“Da millenni coltivare la pianta dell’olivo è la testimonianza più evidente di come l’opera umana e la natura si possano unire in modo magistrale – sottolinea Federico Varazi, vicepresidente di Slow Food Italia – Una relazione straordinaria tra biodiversità, paesaggio agricolo e culturale che fa dell’Italia il Paese con la maggiore varietà colturale al mondo e uno dei maggiori produttori di olio Extra Vergine di qualità. Un connubio che, però, si interrompe se entra in crisi la produzione di qualità a favore di modelli di agricoltura superintensiva, basati sull’eccessivo utilizzo delle risorse naturali, sull’abbassamento dei costi e sulla realizzazione del profitto come unico obiettivo. L’olivicoltura di piccola scala non intensiva vive un momento difficile, a causa della crisi climatica, degli alti costi di produzione e della mancanza di personale. In alcune regioni italiane le campagne si spopolano, i territori più interni vengono abbandonati, i fenomeni di dissesto idrogeologico sono sempre più frequenti e l’ambiente è fortemente minacciato. Siamo consapevoli di questa urgenza e possiamo salvare i nostri
paesaggi attraverso l’olivicoltura sostenibile, promuovendo pratiche attente all’ambiente, e al contempo salvaguardare la produzione e la tenuta delle comunità locali. La promozione del patrimonio olivicolo italiano rimane la principale missione di Slow Food, ogni anno, con la pubblicazione della Guida agli Extravergini”.
I numeri della Guida – Da 24 anni, grazie a una rete di 125 collaboratori, che non sono solo esperti degustatori, ma persone presenti sul territorio, che conoscono le aziende dall’oliveto alla bottiglia, la Guida offre uno spaccato dell’Italia dell’olio completo e ricco di particolari. Nell’edizione 2024 sono raccontate 686 realtà tra frantoi, aziende agricole e oleifici (79 novità a testimonianza di un settore molto vivace), recensiti 1071 oli tra gli oltre 1300 assaggiati. Cresce il numero delle aziende che certificano in biologico l’intera filiera (483 oli certificati) e aumentano i produttori (191 per 207 oli) che hanno aderito al Presidio Slow Food degli Olivi secolari, il progetto che promuove il valore ambientale, paesaggistico, salutistico ed economico dell’olivo e dei suoi prodotti, che tutela oliveti antichi, cultivar autoctone e raggruppa produttori che non fanno ricorso a fertilizzanti di sintesi e diserbanti chimici.
La Guida cerca anche di essere un invito a visitare queste realtà per incontrare i produttori e scoprire il patrimonio olivicolo: per questo segnala le aziende che offrono ristorazione (102) e quelle con possibilità di pernottamento (144).
Due curiosità che si possono trovare tra le pagine della Guida: per la prima volta sono recensite aziende del Piemonte; in due occasioni si superano i confini nazionali per provare a capire che cosa succede nelle vicine zone del Canton Ticino, in Svizzera, e della Slovenia.
Come è andata in Umbria: le premiazioni – Dopo alcune estati particolarmente calde la scorsa estate, più fresca, ha favorito il ritorno della mosca olearia. Sono state colpite quasi tutte le aree olivicole regionali, e in particolare quelle a quote intorno a 450-600 metri. Nonostante questo la guida, nella sezione umbra, annovera 19 aziende di cui 9 premiate per complessivi 13 oli di cui 10 nella categoria Grandi oli slow (biologici) e tre Grandi oli.
L’evento sensoriale – Dopo la premiazione delle aziende il pomeriggio proseguirà con un’esperienza di alto valore emotivo: il risveglio olfattivo, guidati da esperti e con le suggestioni legate al mondo dell’olio (a cura dell’attore Massimo Manini). I partecipanti impareranno a riconoscere i profumi presenti negli oli e parteciperanno all’OILBAR, con i ragazzi dell’istituto Alberghiero di Terni, con una seduta di assaggio da veri professionisti degustatori. Concluderà l’appuntamento una degustazione in collaborazione con bar Bct e Coclea Experience. Partecipazione gratuita su prenotazione al 3482454025 (consumazione obbligatoria al bar Bct).
L’evento si svolge nell’ambito del progetto Pnrr M1C3 – Intervento 2.1 – Attrattività dei borghi storici. Progetto pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono e abbandonati. Cesi, porta dell’Umbria e delle meraviglie. Open Doors for putdoor. Finanziato con i fondi PNRR – Next Generation Eu.