A Terni verrà realizzato un impianto di essiccazione fanghi a servizio dell’Umbria.
La Confcommercio è contraria a questa scelta e lo ha ribadito con una nota diffusa ieri alla stampa.
DI CONFCOMMERCIO
A Terni, come altrove, sono in atto profonde trasformazioni economiche e sociali: cambia la popolazione, si modificano gli spazi urbani, muta lo stesso modo di lavorare. Si affermano nuovi stili di vita, basati su rinnovate visioni e moderne tecnologie. La città quindi, se ben interpretata, non è solo un crocevia di problemi e contraddizioni contemporanee ma può trasformarsi in un volano di opportunità.
Questo richiede una visione in cui, virtuosi percorsi di rigenerazione urbana, possano attivare processi di dialogo tra persone, imprese ed associazioni, favorendo l’inclusione sociale ed una ampia partecipazione di comunità. Pensiamo quindi alla “smart city” non solo in termini di grandi investimenti infrastrutturali o industriali, ma anche e soprattutto come modello di valorizzazione del tessuto urbano in termini di valori e progresso. Puntare allo sviluppo “intelligente” significa aggregare istituzioni, cittadini ed imprese con l’obiettivo di migliorare ed elevare lo standard di vita cittadino. Il cambiamento deve essere in primo luogo culturale. Solo in questo modo si può tracciare una forte linea di discontinuità con il passato.
Sentiamo forte, come Confcommercio Terni, l’esigenza di rafforzare e migliorare la dimensione economico-produttiva della città: la rivitalizzazione del centro cittadino, la questione ambientale, il rapporto con la grande fabbrica, le infrastrutture, la formazione e l’Università sono i driver sui quali costruire una azione comune, con particolare attenzione alla valorizzazione del territorio, dell’agroalimentare e del turismo, intesi questi ultimi come asset strategici di sviluppo.
Per queste ragioni rifiutiamo la collocazione a Terni del maxi impianto di essiccamento fanghi a firma del Servizio Idrico Integrato, la cui collocazione è prevista a poco più di un chilometro dal centro cittadino. Viene indicata Via Vanzetti, una area già particolarmente esposta con la presenza di attività ed impianti che già trattano rifiuti. Nella stessa zona vi sono esercizi commerciali, artigianali, produzioni alimentari che sicuramente non ne gioverebbero anzi ne risulterebbero danneggiati. Auspicheremmo per Terni qualcosa di diverso, migliore e più qualificante, rispetto a ciò che si propone, ovvero: il terminal di conferimento dei fanghi di depurazione di tutta la Regione Umbria! La documentazione tecnica presentata, induce ad una forte preoccupazione per le criticità legate agli odori ed altro che questo trattamento comporta. Sarebbe certamente più sensato ed utile l’individuazione di un sito meno impattante. Siamo assolutamente favorevoli ad una economia circolare, che sia però effettivamente sostenibile e non penalizzante. Ingolfare un’area cittadina con un ulteriore impianto, facendolo passare come una conquista meritoria, appare una decisione priva di fondamento, magari ispirata da logiche economiche pur comprensibili, ma comunque scarsamente rispettosa di un territorio e dei suoi cittadini.
A Maratta l’essiccatore dei fanghi. Pepegna: “nessun incenerimento”. Opposizioni: Terni terra di conquista e discarica a cielo aperto