Un incontro tra generazioni per approfondire, capire e raccontare il passaggio di testimone tra i grandi partiti della tradizione popolare e progressista del Paese, dal Pci al Pd. È quello che ha organizzato il Partito Democratico nell’ultimo degli “Appuntamenti con L’Unità.”
“100 anni dopo, qual è l’eredità del Pci?” il titolo dell’evento che si è svolto nella sala Blu di palazzo Gazzoli. Ospite Gianni Cuperlo della direzione nazional del partito , intervistato da Giulia Piccioni, della segreteria comunale di Terni , Michele Di Girolamo, della segreteria provinciale, Luca Serantoni, segretario cittadino dei Giovani Democratici e Valentina Persichetti, anche lei dei Giovani Democratici. Moderatore Paolo Raffaelli.
Nel suo intervento il segretario comunale Pierluigi Spinelli non ha mancato di riaccendere i riflettori sui fatti di sabato a Roma, stigmatizzando “ogni forma di fascismo”, perché “il fascismo non è un’idea, non è un’opinione, non è un movimento, ma è un reato”. Dal palco un messaggio di solidarietà alla Cgil e l’impegno a ritrovarsi in piazza, sabato, a difesa della democrazia e della Costituzione, insieme a un invito al sindaco Latini a dare un segnale di solidarietà che fino ad ora è gravemente mancato in ogni forma e in ogni sede.
Per i giovani e per Cuperlo l’iniziativa ha rappresentato un momento di confronto sulla cultura politica del ‘900 e sulla sinistra alla prova di nuove sfide. Rivolgendo lo sguardo a 100 anni fa e alla storia del Pci, “non c’è nostalgia – secondo Cuperlo – c’è il sentirsi orfani di qualcosa che sarebbe dovuto arrivare e non è arrivato. È un sentimento più critico. Quel partito e quella tradizione hanno avuto meriti eccezionali ma hanno conosciuto errori gravi”.
La dialettica rappresenta, per Cuperlo, uno degli elementi più importanti che varrebbe la pena recuperare: “Una dialettica più sincera ci avrebbe consentito negli ultimi anni di evitare molti scivoloni”. Insieme a una interlocuzione più profonda con i soggetti sociali, che non sono elementi quantitativi funzionali alla costruzione del consenso, ma gruppi riconoscibili e riconosciuti: non si può ridurre l’identità di un partito ai suoi strumenti di comunicazione, ma serve coltivare la sua capacità di guardare la parte che si vuole rappresentare nella sua sostanza. “Se ripenso alla storia di quella parte della sinistra in cui mi sono formato – ha sottolineato Cuperlo – direi questo: a lungo abbiamo avuto il soggetto ma non abbiamo avuto il governo; dopo, a lungo, abbiamo avuto il governo ma non abbiamo avuto il soggetto. Il divorzio tra questi elementi non ha fatto del bene”. Un monito, per il Pd e per la politica: “è necessario ritrovare la connessione tra il pensiero politico e l’azione politica. La politica non può essere solo speculazione e non può essere solo pragmatismo”.
Il segretario comunale del PD, Pierluigi Spinelli , questa mattina, ha fatto riferimento “all’ennesimo ‘episodio isolato’ di vandalismo, dopo l’ennesimo episodio isolato di pochi giorni fa in cui fu vandalizzato il monumento in ricordo di Germinal Cimarelli a Torre Maggiore.
Questa volta a farne le spese è la targa alla memoria del carabiniere partigiano Raoul Angelini, ternano torturato e ucciso nel ’44 dai nazi-fascisti. Un altro atto che aggiunge oltraggio alla memoria, alla democrazia, da parte di chi, privo evidentemente di qualsiasi principio, educazione civica, educazione e rispetto per i beni comuni, ritiene un gesto coraggioso la vandalizzazione di un simbolo di libertà.
Come Partito Democratico di Terni – scrive Spinelli – non possiamo che condannare vili atti come questo e invitare le istituzioni e le forze di maggioranza a fare altrettanto.”