Dopo l’Assemblea dei Soci, riunita la settimana scorsa, anche il Comitato di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni ha approvato, con voto unanime, il Documento programmatico previsionale 2022 che contiene solide conferme accanto a rilevanti novità, sempre nel solco dei compiti istituzionali previsti per le fondazioni di origine bancaria. La prima conferma riguarda il costante incremento delle risorse disponibili, con lo stanziamento che passa dai 10 milioni del 2021 ai 14.612.529 del 2022, stimati sulla base del preconsuntivo 2021. Gli incrementi maggiori nella destinazione delle risorse riguardano i settori dell’educazione, istruzione e formazione (da 900 mila euro a 1,5 milioni), volontariato, filantropia e beneficenza (da 1 milione a 1,8 milioni), vale a dire i due settori che più di altri hanno sofferto le conseguenze della pandemia. Il contrasto alla povertà e alle varie forme di fragilità sociale diventa così uno dei driver nell’attività della Fondazione.
Il Comitato di indirizzo ha inoltre concordato sull’opportunità di non apportare modifiche sulla politica di investimento, il che significa che il portafoglio titoli, al netto della normale attività di trading, continuerà a privilegiare il comparto azionario rispetto alle obbligazioni di Stato o corporate.
Nel 2022 la Fondazione potrebbe valutare l’acquisizione di immobili storici di pregio, da mettere a disposizione della comunità.
Il Comitato di indirizzo ha rilevato con soddisfazione lo stato di salute patrimoniale della Fondazione e la crescita del ranking che vede Carit salire dal 36/mo al 32/mo posto nella classifica delle Fondazioni italiane.
“È motivo di giusta soddisfazione, ha affermato il presidente Luigi Carlini, sapere che nonostante i mesi difficili e complicati che ci lasciamo alle spalle la Fondazione Carit ha saputo reagire e costruire, nelle difficoltà sempre imprevedibili della pandemia, una politica resiliente sia dal lato della gestione patrimoniale sia nella flessibilità dell’uso delle risorse. Per il 2022 abbiamo deciso una crescita robusta della voce ‘volontariato, filantropia e beneficenza’ perché abbiamo piena consapevolezza del forte logoramento del tessuto sociale e delle difficoltà che hanno colpito famiglie e ragazzi. Tutto ciò è stato possibile senza sacrificare nulla degli altri capitoli di finanziamento, come prevede lo Statuto della Fondazione. La solidità patrimoniale, attestata dalla promozione dell’Acri che ci vede salire di ben quattro posizioni, dal 36/mo al 32/mo posto, nella classifica delle Fondazioni non è solo motivo di orgoglio, ma ci carica di nuove e maggiori responsabilità. Perché si può fare sempre di più e meglio, attraverso una politica oculata nella gestione patrimoniale i cui benefici ricadono sul territorio di competenza della Fondazione”.