“Dal 2009 mi occupo di droni autonomi, droni che possono volare da soli senza l’aiuto di un pilota interno e anche senza GPS”.
L’esperto dei droni è il professore Davide Scaramuzza, ternano, che insegna nell’università di Zurigo , dipartimento di robotica e percezione. L’utilizzo dei droni è diventato ormai sempre più frequente (anche per semplice hobbistica) ne sono stati venduti circa 40 milioni di esemplari e il loro costo, tutto sommato, è anche abbordabile, fino a 500 euro.
Il professor Scaramuzza è stato oggi ospite di Terni Digital Week.
“La domanda che dobbiamo porci è, questi robot sono più produttivi della persona umana? La risposta è no, non ancora. E il motivo per cui i robot sono ancora lontani dalle prestazioni umane è perché sono lontani in termini di velocità, versatilità e robustezza, cioè devono essere funzionali, non fallire una sola volta. Nel mio laboratorio cerchiamo di capire se è possibile creare una intelligenza artificiale, un giorno, che possa pilotare questi droni meglio di un pilota umano, esperto. Oggi, ancora, le persone umane sono meglio delle macchine a prendere decisioni in situazioni veramente difficili e qui sta il vantaggio delle persone – afferma il professor Scaramuzza – ma noi abbiamo bisogno che le macchine raggiungano prestazioni uguali o migliori di quelle umane perché la robotica sta diventando sempre più utile: per operazioni di salvataggio, per il monitoraggio ambientale, per le ispezioni di ponti (ce ne sono 40 mila in Italia a rischio crollo) , per l’agricoltura, in particolare per lo sfruttamento dei pesticidi”. Ci vorranno ancora decine di anni perché ciò avvenga.
“Dobbiamo insegnare alle macchine come contestualizzare le informazioni , per una macchina infatti è più facile prendere un abbaglio, fare degli errori. Più le prestazioni che chiediamo sono sofisticate, più il tempo di elaborazione del computer è lungo. Il cervello umano non ha questo problema, riusciamo a processare tutte le immagini che ci vengono attraverso gli occhi in maniera super veloce. Pertanto abbiamo bisogno di algoritmi ancora migliori per processare queste informazioni molto più velocemente ed essere più competitivi rispetto alle persone. E noi li stiamo allenando a questo con dei compiti, per esempio mostrandogli dei video utilizzando dei simulatori e dei videogiochi”.
Una novità all’orizzonte è costituita dal Taxi volante. “Ci sono due aziende tedesche che sono leader mondiali – afferma ancora il professor Scaramuzza – una ha stretto un patto con la regione Lazio per i voli con trasporto di passeggeri , da giugno 2024, da Fiumicino al centro di Roma e l’altra, in occasione dei giochi olimpici di Parigi 2024, trasporterà passeggeri dall’aeroporto Charles De Gaulle al centro di Parigi. Questi però saranno guidati dall’uomo che avrà accanto il passeggero”.
Droni impiegati anche in scenari di guerra. “Droni caricati anche con granate fatte cadere sui target – sta succedendo nella guerra russo-ucraina. Questo un po’ spaventa perché ci fa avere paura che un giorno possa essere un drone a decidere quando lanciare una bomba. C’è un movimento, che si chiama ‘Stop killer robot’ il cui scopo è arrivare a una Convenzione di Ginevra , simile a quella contro le armi biologiche, che prevenga l’utilizzo di macchine autonome letali”.
Il professor Davide Scaramuzza, un vanto e un’eccellenza ternana, è considerato il mago dei droni. Ma, da giovane (anche se lo è ancora oggi) è stato mago davvero, illusionista. “Sì è vero – risponde sorridendo – per mantenermi gli studi ho lavorato come prestigiatore in locali a Terni e dintorni. Lo faccio ancora, non più per professione ma più che altro per amici e colleghi”.
Da mago a scienziato. Il gioco è fatto.
Davide Scaramuzza il professore ternano di robotica dell’università di Zurigo che studia l’utilizzo dei droni autonomi nei soccorsi nei casi di disastri
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