Alla manifestazione di piazza del 6 novembre a Terni a sostegno del DDL Zan e contro l’ordinanza del sindaco sulla prostituzione hanno aderito partiti e associazioni.
Per il Forum donne Articolo Uno “Dagli applausi vergognosi a seguito del blocco dell’iter parlamentare del ddl Zan all’ordinanza ‘antiprostituzione’ emanata dal Sindaco di Terni è sconcertante il totale distacco dal vero oggetto di cui la politica italiana si dovrebbe occupare, ovvero la vita di persone vittime di emarginazione sociale, intolleranza, violenza verbale e fisica, rendendole vittime due volte, prima degli odiatori seriali e poi di una politica incapace di tutelarli.”
“Per tale ragione – si spiega in una nota – il Forum Donne Articolo Uno sostiene con determinazione la manifestazione indetta a Terni, una città che ha ben altri problemi rispetto a quello della prostituzione in strada. Le numerose ordinanze comunali simili a quella emanata dal Sindaco Latini non hanno mai prodotto risultati efficaci perché non vanno a sanare il vero problema e non fanno altro che spostare letteralmente il fenomeno della prostituzione da un quartiere ad un altro. A monte, la politica dovrebbe affrontare e risolvere la vergogna della tratta delle donne costrette a svendersi per sopravvivere, schiave della criminalità organizzata e di uomini maltrattanti. Sarebbe quindi più utile investire sui centri di accoglienza e antiviolenza, incrementare le sanzioni e le pene per il reato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, incrementare i controlli da parte delle forze dell’ordine, piuttosto che andare a colpire tutti i cittadini nel loro modo di vestire o atteggiarsi nelle vie della città. Non si tratta di difendere una fazione o un’altra, come sta accadendo, si tratta di difendere le donne e non solo le donne, dai pregiudizi, dai facili giudizi e da una mentalità che continua ad essere maschilista e sessista in una società che non può tornare indietro nei diritti acquisiti, non riuscendo ad andare avanti nei troppi ancora da conquistare.”
IL PD DI TERNI E DELL’UMBRIA
“Ci opponiamo con forza al clima abbrutente, machista e abilista che viene rappresentato dalle destre, alle manifestazioni di grottesco giubilo per l’affossamento del DDL Zan che abbiamo dovuto subire nei giorni scorsi; all’immagine gretta che è stata data della città di Terni da chi dovrebbe guidarla con competenza e buon senso, che al contrario è riuscito solo a dare visibilità alle proprie mancanza addirittura sui canali nazionali.”
Così in una nota il PD di Terni e dell’Umbria.
“Lo sfruttamento della prostituzione – si legge – non va combattuto sul piano morale a colpi di ordinanze che obbligano ad indossare più centimetri di stoffa per risultare meno ‘indecenti’, ma è un racket che va affrontato con strategie e politiche concrete, attraverso reti di supporto e investimenti, e, come dichiarato dall’Azione Cattolica, va fatto in maniera seria, perché il problema non sparisce 500 metri più in là.
Questi sono i principali motivi per cui il Partito Democratico di Terni e dell’Umbria parteciperanno convintamente alla manifestazione “Voi nei palazzi, noi nelle piazza, liber* di essere, liber* di amare” indetta per sabato 6 novembre, invitando tutti a ritrovarsi alle 18 in Piazza della Repubblica.”
Sull’argomento è intervenuto lo stesso segretario regionale del partito Tommaso Bori: ““È molto grave – spiega Bori – trasformare la lotta alla tratta e allo
sfruttamento della prostituzione in una guerra contro le donne. C’è una comunità intera che sente il bisogno di riscattarsi e combattere contro il clima oscurantista ed ottuso che la Lega, e, in particolare, il sindaco Latini, sta provando a far scendere sulla città e sull’Umbria intera. E’ il momento – aggiunge Bori – di essere in piazza nuovamente, per riaffermare la bellezza e la ricchezza delle diversità e dei diritti, contro chi fa finta di contrastare la tratta e lo sfruttamento della prostituzione per poi innescare una guerra alle donne, tentando di moralizzarne i comportamenti, a partire dal loro abbigliamento. Tutto questo è lontano anni luce dalla cultura democratica, liberale e di progresso che ha visto la città di Terni sempre in prima linea”.
IL MOVIMENTO 5 STELLE DI TERNI E DELL’UMBRIA
“Scendiamo in piazza per difendere il diritto di tutte le persone a vivere in una società giusta e libera. Come consiglieri comunali e regionali del Movimento 5 Stelle abbiamo deciso di aderire alla manifestazione di sabato 6 novembre alle 18 in Piazza della Repubblica.”
Lo si legge in una nota diffusa dal Movimento 5 Stelle di Terni e dell’Umbria.
“Lo facciamo convintamente perché non possiamo permettere che prevalgano i soliti giochi di palazzo della peggior politica capace solo di guardare ai propri interessi e mai alle istanze dei cittadini. Perché siamo al fianco di coloro che vogliono diritti e libertà e siamo stufi di assistere impotenti alle discriminazioni che quotidianamente subiscono coloro che vengono etichettati come ‘diversi’. Scendiamo in piazza – si legge ancora nella nota dei 5 Stelle – perché crediamo nell’uguaglianza e nel rispetto. Perché abbiamo provato schifo e vergogna di fronte alle scene di becera esultanza da stadio in Senato quando è stato affossato il Ddl Zan. Perché proviamo, in fondo, compassione per chi si sente gratificato dalla propria cattiveria e mancanza di empatia. Perché crediamo che in politica non ci debba essere spazio per discriminazione, odio e violenza. Saremo in piazza anche per ribadire la nostra indignazione per la recente ordinanza anti-prostituzione del sindaco di Terni che ha sortito come unico effetto quello di mettere Terni alla berlina nazionale. Non certo a causa di strumentalizzazioni o fake news come la propaganda leghista vuol far credere ma perché un’ordinanza che riduce il dramma delle schiave del sesso ad una mera questione di decoro è l’emblema di una classe politica che cerca di confinare una questione seria e urgente fuori da un reticolo limitato di vie cittadine, che pensa di colpire le vittime delle prostituzione prima ancora che gli sfruttatori. Niente altro che una ridondante ripetizione di un provvedimento già emesso e già risultato inefficace. Scendiamo in piazza per i diritti di chi si sente discriminato e perché siamo stufi dell’assenza di politiche serie su questo territorio. Le risse, gli accoltellamenti, le morti per droga sono solo l’inevitabile e drammatica dimostrazione dell’incapacità di trattare temi come decoro e sicurezza quando non si tratta di usarli come manganello da campagna elettorale.”