Un romeno detenuto nel reparto media sicurezza del carcere di Terni ha tentato di dare fuoco, nella propria cella, ad un materasso ed un cuscino che, essendo ignifughi, hanno sprigionato solo fumo. Per precauzione, comunque, tutta la sezione, dove sono detenute 44 persone, è stata evacuata. L’allarme è rientrato dopo circa un’ora e mezza. La denuncia è di Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l’Umbria del Sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe, che spiega come l’uomo che è detenuto per rapina e con fine pena tra circa quattro mesi e mezzo, già in passato avrebbe dato problemi di instabilità, in particolare di incompatibilità con i propri compagni di cella. All’origine del suo gesto ci sarebbe stata proprio la contrarietà a condividere la cella con un magrebino. Fabrizio Bonino parla di “momenti di grande tensione e pericolo, gestiti però con grande coraggio e professionalità dai poliziotti penitenziari. È sotto gli occhi di tutti – conclude – che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di tensione e violenza che ogni giorno coinvolge, loro malgrado, appartenenti al corpo di polizia penitenziaria nelle carceri italiane e di quelle umbre in particolare”.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, sottolinea le difficoltà operative della Polizia Penitenziaria in servizio nella Regione Umbria: “La situazione nelle carceri dell’Umbria, dove oggi sono detenute circa 1.400 persone è sempre tesa ed allarmante, denuncia, ed è nel carcere di Terni che si è contato il più alto numero di atti di autolesionismo (132) e di tentati suicidi (13) sventati in tempo dagli uomini della Polizia Penitenziaria. Quello di Terni è anche è il penitenziario che ha il record regionale di colluttazioni (85) e ferimenti (14)”.