L’ex sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo è tornato a Palazzo Spada. Lo ha fatto in occasione dell’affissione del dipinto che lo ritrae, realizzato dall’artista Luciano Crisostomi, nella Galleria dei sindaci, la saletta intitolata ad Antonella Baioletti a fianco della sala consiliare.
“Anche con questa piccola cerimonia istituzionale – ha detto il presidente Francesco Maria Ferranti – si vuole testimoniare che in questa città, che pure è stata caratterizzata da momenti politici all’insegna di una netta contrapposizione, c’è comunque la volontà di collaborare per il bene dei cittadini. Manteniamo con decisione e con soddisfazione questa tradizione”.
“Questa carrellata di ritratti – ha affermato il sindaco Leonardo Latini – è la storia della città, racconta in immagini le persone che hanno dato parte della loro vità alla terra dove sono nati. Io credo che fare il sindaco, a prescindere da quelle che sono le appartenenze, sia veramente un servizio che viene reso alla comunità ed è giusto che la città ricordi tutti coloro che hanno speso il loro tempo, hanno fatto sacrifici enormi, rinunciando alla famiglia, al lavoro, a tante altre cose, per rispondere a questo impegno, provenendo magari anche da percorsi diversi, come ha fatto il senatore Di Girolamo. Il ruolo del sindaco – seppur bistrattato da tutti i Governi che non hanno mai voluto mettere un’attenzione vera sugli enti locali – è un impegno molto rilevante, è l’interfaccia con la comunità, ha un ruolo primario a cui tutti guardano, nel bene e nel male. Tutti noi cerchiamo di fare bene le cose, ma a volte non riescono perché siamo uomini e in quanto tali soggetti imperfetti. Però quello che deve essere riconosciuto è che c’è una continuità ideale tra le persone che hanno speso la loro vita, o una parte della loro vita, al servizio della comunità ed è giusto che noi ricordiamo chi ha fatto questo con una cerimonia, magari non particolarmente pomposa come l’affissione di quadro, che però fa parte della tradizione. Sono contento che il senatore Leopoldo Di Girolamo abbia accolto l’invito ad essere presente, anche se so che è una persona schiva”.
“E’ la prima volta che rientro a Palazzo Spada dopo le mie dimissioni – ha detto l’ex sindaco Leopoldo Di Girolamo – lo faccio per una cerimonia che segna una tradizione che è di Terni ma anche di altre città. Condivido quello che ha detto il sindaco Latini, il primo cittadino di una comunità è una figura particolare a livello istituzionale. Nasce come espressione e mandato di una parte politica, ma nel momento in cui indossa la Fascia Tricolore diventa il sindaco della città. Questo è valso per tutti quelli che sono ritratti qui e vale anche per Leonardo. Perché in quel momento hai l’esigenza di far progredire la città nel suo complesso. Certo, le scelte politiche che a volte si fanno sono dettate dai propri valori, dai progetti che hai presentato e che l’elettorato ha validato, ma sempre con l’attenzione a non essere partigiani. Nessun’altra funzione ha questo tipo di caratteristiche così pregnanti. Come diceva Lallo, oggi il lavoro del sindaco è quello più difficile perché ha un’interfaccia diretta con i cittadini ed ha un portato storico di questi ultimi 15 anni se non 20, dalla riforma Bassanini, che ci dice come il grado di autonomia delle città non solo non ha fatto passi in avanti, ma addirittura siamo in una situazione di grande difficoltà. Ci fa il sindaco oggi lo fa per spirito di servizio alla città. Grazie all’amministrazione che ha voluto dare un segno, con questa cerimonia, di continuità, come ha detto Latini, al di là delle appartenenze che noi abbiamo e credo che questo sia un valore forte da mantenere”.