“Eri da ammazzare da piccola” e poi “dovresti fare la fine di Ilaria” “evidentemente riferendosi alrecente omicidio di Ilaria Sula, uccisa a Roma ma residente a Terni“, scrive il giudice sportivo, sono gli insulti che una giovane arbitro donna si è sentita rivolgere nello spogliatoio da un dirigente dello Sporting Terni nel corso di una partita degli allievi under 17.
“A sto punto sarebbe da tirare fuori un coltello” un’altra delle frasi riportate nel provvedimento con il quale è stato inibito fino al 31 dicembre 2028 mentre allo Sporting Terni è stata comminata un’ammenda di 500 euro “in quanto, tra il primo ed il secondo tempo, l’arbitro udiva provenire dallo spogliatoio (come tale identificato perché veniva fatto espresso riferimento al punteggio a proprio sfavore di 0 a 3) gravissimi insulti di stampo sessista e varie minacce” si legge nel comunicato ufficiale della Lega nazionale dilettanti, delegazione provinciale.
Il giudice sportivo ricostruisce poi il comportamento del dirigente che “tra il primo ed il secondo tempo entrava nello spogliatoio dell’arbitro, contestando la sua condotta a voce alta e registrando il colloquio con il telefono”.
Interrotta la registrazione della conversazione sono arrivate – in base al provvedimento di squalifica – le frasi con il riferimento a Ilaria. L’arbitro ha quindi espulso il dirigente, “che però faceva resistenza ad allontanarsi – scrive sempre il giudice sportivo – nonostante il fattivo intervento dei dirigenti della squadra avversaria”, la Sangemini sport alla fine vittoriosa per 4-0.
“Nel corso della ripresa, pur trovandosi all’esterno dell’impianto, il dirigente – emerge sempre dagli atti ufficiali – ha continuato a deridere l’arbitro, rivolgendo nei suoi confronti frasi offensive e denigratorie”.
In mattinata, tramite l’Ansa, Maurizio Gambino, presidente dello Sporting Terni, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«Molti di noi – afferma – erano presenti con commozione e dolore ai funerali di Ilaria Sula e anche per questo l’accaduto ci colpisce molto. Sicuramente, lo dico a titolo personale e come presidente dello Sporting Terni, ci dissociamo completamente da certe frasi. Non sono testimone diretto, non ero presente al campo, ma chiedo alla giustizia sportiva, alla procura federale e, se verrà interessata, alla procura ordinaria di fare luce sull’accaduto e chiarire come sono andate le cose, anche nel pieno rispetto del diritto di difesa. Se fossi certo che un nostro giocatore, allenatore o dirigente avesse pronunciato una frase del genere, lo caccerei via immediatamente. Immaginare che un genitore (il dirigente squalificato è padre di un atleta della squadra Allievi Under 17 dello Sporting Terni) possa dire certe parole, è inammissibile. Lo è ora, ma anche prima della tragica vicenda di Ilaria e in futuro».
In merito a quanto avvenuto l’assessore allo sport del Comune di Terni Marco Schenardi ha espresso “in primis vicinanza alla famiglia di Ilaria Sula che così indecentemente ha visto nominare il nome della propria cara. Occorre il massimo rispetto nei confronti della memoria di una ragazza barbaramente strappata alla vita, la cui morte è una ferita aperta per tutta la città. Nel contempo invito tutte le società sportive, gli atleti e in generale chi ama lo sport a portare in alto i valori del rispetto e della lealtà al fine di eliminare certi deprecabili e incommentabili episodi. Tutti insieme possiamo e dobbiamo lavorare perché la violenza fisica e verbale sulle donne sparisca completamente una volta per tutte e non solo nello sport, ma nella vita di tutti giorni. Lo sport, soprattutto quello giovanile, deve essere un luogo dove si diffondano i valori più alti, quelli del rispetto, della solidarietà, della sana competizione, dello spirito di squadra, non certo un contesto nel quale diffondere esempi inqualificabili e comportamenti abnormi. Un pensiero, forte e sentito, va all’arbitro che ha dovuto subire e vivere una situazione a dir poco incresciosa. A nome di tutto il mondo dello sport della nostra città porgo le scuse più sincere. L’Amministrazione comunale è vicina a questa giovane donna augurandogli di riprendersi al più presto da questa brutta esperienza e di raggiungere i migliori traguardi personali e sportivi”.
“Sono profondamente scioccata e indignata. Non solo come amministratrice – dichiara l’assessora al welfare Viviana Altamura – ma come donna e come madre. Il nome di Ilaria Sula, la sua memoria, il suo dolore, non possono essere trascinati nel fango. È un’offesa alla dignità di una giovane vittima e di un’intera comunità. Quelle parole non sono una semplice offesa, ma un atto grave, che colpisce due volte. Così si uccide ancora. Terni non si riconosce in chi ha pronunciato quelle parole. Ma ha il dovere, oggi più che mai, di scegliere da che parte stare. Il mio impegno, come assessora e come cittadina, sarà totale: serve formazione, consapevolezza, cultura del rispetto. Il mio pensiero va alla giovane arbitra, alla sua forza e al suo coraggio. E va soprattutto alla famiglia di Ilaria: a loro il mio abbraccio, il mio dolore e il mio rispetto. Non abbasseremo lo sguardo!”