A tre anni dalla scomparsa di Armando Lupi, uno dei più importanti pittori naif italiani, l’Archivio di Stato di Terni rende omaggio all’artista con una retrospettiva allestita nella sala espositiva di Palazzo Mazzancolli.
“Terni e il suo circondario nell’opera di Armando Lupi” raccoglie 23 opere che spaziano dal 1967 al 1998.
“Mio padre faceva il muratore, afferma Roldano Lupi, quando tornava a casa si lavava di corsa poi si metteva a dipingere. Nei primi quadri il colore è incerto, la pennellata è poco sicura. Però nel percorso espositivo si può vedere che c’è un’evoluzione soprattutto nell’uso del colore. Questa non è da intendersi come evoluzione accademica, perché i pittori naïf non conoscono accademia, sono pittori che dipingono istintivamente, è solo frutto di un lavoro, un lavoro quasi quotidiano. Se c’è stato un miglioramento nel corso degli anni è dovuto soprattutto a questo lavoro che lui ha fatto incessantemente. Questo lavoro era diventato la sua vita”.
Armando Lupi nasce ad Avezzano (L’Aquila) il 20 gennaio 1931, ma ben presto, con la numerosa famiglia, si trasferisce a Terni. A causa della guerra torna nella sua città natale, dai nonni, dove si impiega presso i contadini fino al termine del conflitto. Tornato a Terni, nel 1949 riesce a terminare le scuole elementari che qui aveva iniziato, quindi comincia a lavorare come muratore. Artisticamente parlando nasce nel 1965 e già nel 1970 partecipa alla prima mostra d’arte figurativa contemporanea ad Acquasparta. L’anno successivo allestisce la sua prima personale presso la galleria d’arte Da Prato a Firenze. Quella che propone è una pittura “candida”, di sapore poetico, resa con equilibri formali e rigoroso impianto prospettico. I colori intensi e luminosi, che caratterizzano la sua produzione estetica, sono stesi con estrema compostezza e precisione. Le sue opere sono dense di particolari, minuziosamente e accuratamente definiti, immersi in atmosfere fiabesche, oniriche. Dal 1972 al 1977 partecipa a tutte le edizioni della rassegna nazionale dei naifs italiani a Luzzara e dal 1973 al 1984 alla rassegna internazionale “Giannino Grossi” di Varenna. Nel frattempo, 1976, a causa di un infortunio abbandona il lavoro di muratore e viene impiegato presso un ente pubblico. Nel 1979, a Terni, gli viene conferito il premio internazionale “San Valentino d’Oro” e a Cracovia il premio internazionale “Omaggio a Papa Wojtyla”. Nel 1985 è invitato, insieme ad un qualificato gruppo di artisti ternani, a partecipare alla rassegna d’arte “Riconciliazione”, ideata e voluta dall’allora vescovo di Terni monsignor Franco Gualdrini, nella restaurata chiesa di San Marco. Le mostre cui partecipa si susseguono negli anni sia in diverse città italiane che straniere. Le ultime esposizioni le ha tenute nel 2003 a Terni, alla galleria Canovaccio e a Torre Orsina nella scuola elementare Aurelio De Felice.
La mostra “Terni e il suo circondario nell’opera di Armando Lupi” allestita nella sala espositiva dell’Archivio di Stato di Terni, sarà aperta al pubblico fino al 14 novembre: lunedì dalle ore 8 alle 14 e da martedì a giovedì dalle ore 8 alle 19.