Un altro grande passo avanti. Sulla strada del rinnovamento profondo di Terni, città che si avvia a divenire la punta di diamante tra le città più tecnologiche, all’avanguardia, capace di mettere in campo il più ed il meglio della moderna scienza. Dopo la mirabolante operazione di “chirurgia tecnica del metallo” mostrata con la precisissima installazione del “treppiede” d’acciaio alla fontana di piazza Tacito, adesso c’è il mirabolante esperimento della fontana di piazza Europa. Lì si è mostrato al mondo cosa si può fare con quattro lampadine colorate poste alla base dei getti che spruzzano in alto l’acqua la quale, per merito della nuova tecnica, si mostra sotto forma di schizzi colorati. Almeno di notte, perché di giorno per la verità sembrano comuni spruzzi d’acqua dentro un catino.
Il momento dell’inaugurazione è stato toccante, l’emozione forte, il dito che doveva spingere il pulsante dell’interruttore tremava, tanto è vero che ci ha azzeccato solo al terzo tentativo. Ma poi… un “OhohooooH” si è innalzato dalla folla quando è riuscita a superare la fase dell’inebriamento. E mentre il popolo si sdilinquiva in osanna LalloKid si scatenava in messaggi social che trasudavano lacrime di commozione.
Eccolo il nuovo corso dell’amministrazione comunale ternana: osare, avventurarsi su terreni sconosciuti (almeno ai suoi membri) e dimostrare che, sì, le cose sono cambiate. E tante altre ne cambieranno sull’onda di quanto fatto finora: una rete fittissima di piste ciclabili realizzate anche ruspando via piccoli spazi giochi per bambini (via Brenta, ad esempio), o restringendo carreggiate e attruppando le auto in un groviglio di gas di scarico (via Lungonera)… .
Poi il resto, pazienza: le acciaierie sono in vendita, ma il Comune non può farci niente. Non può nemmeno far presente a venditori e compratori che quella fabbrica lì sta dentro un città, che ci sono interessi della comunità da tutelare e che nessuno può comunque maramaldeggiare. L’inceneritore va a fuoco? Embè? Lo dice la parola stessa, lo deve “da fa’”. I servizi languono? Che qualcuno si è dimenticato che disastro hanno lasciato quelli di prima? Il lavoro non c’è? Un momento di pazienza, arriverà con il turismo: si vedranno gli effetti delle grandi iniziative avviate, dai concerti dei vari partecipanti ad “Amici” (un concorso televisivo mica pizza e fichi), al nuovo Palazzetto dello Sport i cui primi tramezzi sono stati mostrati ad un esterrefatto presidente del Coni, Giovanni Malagò.
“Questo l’ho fatto io” disse pippobaudianamente Sacciofà. Ovviamente una delle tante cose: dal teatro Verdi, al Tulipano; dalla Ferrovia Centrale Umbra alle nuove strade; dalla fontana di piazza Tacito alla “stricazione” di alberi. Ma quel dispettoso del sindaco di Terni, a proposito del Palazzetto, ha ricordato – invece – che tutto era cominciato con la vecchia amministrazione. Sono “calcetti negli stinchi” che aprono la guerra per i prossimi due anni, con orde che ri-scendono dal nord per conquistare la fascia tricolore dei sogni in una terra dove contano numerosi “infiltrati” ed ammiratori indefessi.
A Palazzo Spada si sta provando ad organizzare una timida difesa. Sarà una guerra che polarizzerà l’azione di governo per i prossimi due anni. Nel frattempo i problemi veri della città saranno affrontati a “spizzichi e mozzichi” e resteranno irrisolti per la gioia di chi spera di presentarsi, poi, come il “salvatore”.
E se qualche cittadino rimanesse disorientato per il calar del buio potrà sempre inebriarsi davanti agli schizzi d’acqua colorati di piazza Europa.