Giovedì scorso è arrivata notizia dell’ennesimo parere negativo espresso dalla consulta delle associazioni animaliste riguardo legittime richieste di adozioni di cani rifugiati presso il canile di Colleluna di proprietà del Comune di Terni.
A darne notizia è il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia che fa riferimento al caso di mancata adozione di Moro, un cane ospitato a Colleluna.
“I cani ospitati dal canile Colleluna – centinaia di cani ormai da anni in carico delle casse comunali con tanti soldi investiti annualmente per poterli far stare bene come è giusto che sia (centinaia di migliaia di euro, ndr.) – sono moltissimi, troppi che da troppi anni non vengono messi nelle condizioni di avere una casa e dell’affetto presso una famiglia, un anziano desideroso di compagnia, dei bambini con cui giocare.
Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia si sta battendo per questo, per far sì che Moro e tante di quelle creature possano finalmente venire accolti in un focolare domestico grazie a modalità di adozione più snelle e semplici – proprio a tal proposito stiamo lavorando per modificare il regolamento e su questo siamo sicuri di trovare il sostegno delle forze politiche tutte.
Riguardo questo ennesimo rifiuto – si legge nella nota di Fratelli d’Italia – siamo costretti a chiederci a questo punto chi siano le associazioni componenti la consulta ma soprattutto quali motivazioni reali abbiano per esprimere praticamente sempre pareri negativi alle adozioni!
Chiederemo legittimamente conto di questo, richiedendo verbali delle riunioni della consulta – sperando vivamente che la consulta ne rediga e ne abbia redatti – e dei pareri espressi dalla stessa nei confronti di tutti i dinieghi di adozione da tempo a questa parte ad oggi.
Fiduciosi nell’ottimo lavoro svolto fino ad oggi dall’Amministrazione al riguardo, contiamo ovviamente sulla stessa amministrazione per portare a casa l’unico risultato vero della situazione, ovvero quello di dare una doverosa e dignitosa casa ad ogni cane del canile di Colleluna e questo può avvenire solo ribaltando il parere non vincolante della consulta, e producendo, laddove sia giusto e opportuno, un parere favorevole alla richiesta di adozione.”