“No bavaglio alla stampa, la città deve sapere”: è con questo slogan che una trentina di giornalisti si sono riuniti in modo spontaneo, questa mattina, davanti alla Procura di Terni per protestare contro le modalità di applicazione, attraverso il decreto legislativo 188/2021, della normativa europea in materia di presunzione di innocenza.
La manifestazione si è svolta in contemporanea all’analoga iniziativa organizzata davanti alla Procura di Roma.
Secondo i giornalisti viene interpretato in senso “molto rigido” dalla magistratura ternana, che di fatto – a loro avviso – “preclude un adeguato scambio di informazioni con le forze dell’ordine per riscontri o verifiche non solo su vicende di cronaca nera e giudiziaria, ma anche su semplici incidenti e altro. Ci troviamo davanti ad un muro di gomma – è stato sottolineato dai giornalisti – che va a ledere non solo il rispetto della nostra professione e della libertà di informazione, ma anche il diritto dei cittadini ad essere correttamente informati”.
È stato quindi richiesto un incontro al procuratore capo Alberto Liguori, che però oggi non era in sede.
Presenti a sostegno dell’iniziativa, insieme ai rappresentanti dei diversi mezzi di informazione cittadini, anche la vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria Donatella Binaglia e il presidente dell’Asu Massimiliano Cinque.