E’ una sconfitta di tutti. Per come è finita la vicenda di nonno Giulio, il personaggio simbolo degli sfollati di via degli arroni. Non siamo stati capaci – lo dico come comunità – anche se sono consapevole del fatto che qualcuno ha maggiori responsabilità, di trovare una sistemazione adeguata e decente a un vecchio signore di 88 anni, praticamente solo e che chiedeva semplicemente una casa, magari piccola, buona per le sue esigenze, senz’altro modeste.
Dobbiamo arrenderci all’evidenza che il comune di Terni , in questo caso specifico, non è stato capace di proteggere un suo cittadino, peraltro appartenente a una di quelle categorie classificate come “deboli”, per le quali ci vorrebbe maggiore attenzione.
Nonno Giulio, così, senza più casa (dal 28 dicembre) senza più niente, dopo aver alloggiato per alcune settimane in alberghi cittadini, dapprima a spese del comune, poi affrontando in proprio le spese, ha deciso che non era più il caso di aspettare e di insistere , tanto non lo stava a sentire nessuno. Dunque? Dunque ha preso pochissime cose, si è fatto accompagnare da amici (anche loro sfollati) a Fiumicino e venerdì mattina si è imbarcato per un volo che lo ha condotto a Bruxelles. Nella capitale belga, infatti, Giulio, è stato emigrante per 40 anni. Tutto avrebbe immaginato tranne il fatto di dover ripercorrere lo stesso viaggio di tanti anni fa. Lì, infatti, a Bruxelles, ha una casa in cui può abitare fin quando sarà in vita. Lì, dunque, Giulio morirà (speriamo fra tanti anni) . Lontano dal suo paese, lontano dalla sua terra.
Il legale che assiste alcuni degli sfollati di via degli arroni, Michael Crisantemi, ci ha mandato una breve nota: “parlando con i miei assistiti percepisco un disagio sempre crescente, secondo solo alla loro dignità e alla speranza riposta nel futuro, nonostante tutto.