Si chiamano esports e sono gli sport elettronici che quest’anno hanno fatto già registrare un giro d’affari di circa 1 miliardo di euro, con oltre 450 milioni di audience. I videogame giocati a livello competitivo sono in pieno sviluppo in Italia e potrebbero presto entrare nel novero delle discipline olimpiche. Un potente fenomeno sociale e un’industria che può rappresentare un’opportunità per i giovani, ma che necessita di regole certe che ne tutelino l’integrità e gli sviluppi futuri. Per capire meglio questo fenomeno gli avvocati Chiara Sambaldi ed Andrea Strata, direttori dell’Osservatorio permanente dell’Istituto Eurispes su Giochi, legalità e patologie, hanno scritto il libro “Esports, un universo dietro al videogioco”. La pubblicazione questa mattina è stata al centro del convegno ospitato dalla biblioteca comunale di Terni organizzato da Gn Media, con il patrocinio del Comune. Presenti, tra gli altri, Alberto Baldazzi vice direttore ricerca Eurispes, Angelo Cito presidente Fita (Coni)il campione di Hearthstone Luca “Bertels” Bertelli del Team Qlashe l’amministratore delegato del gruppo Qlash Luca Paganopioniere degli sport elettronici in Italia e promotore del progetto Educational che sta portando gli eSports nelle scuole italiane.
“Il fenomeno dei videogame e delle competizioni elettroniche ad essi legate è oggi sotto gli occhi di tutti e una realtà con la quale sono chiamati a confrontarsi tutti i genitori, le famiglie e quindi anche gli educatori – ha spiegato l’assessore Valeria Alessandrini introducendo il dibattito– e come tutti i fenomeni ‘di massa’, anche questo richiede uno studio e un approfondimento che si rende ancor più necessario dal momento in cui interessa in modo particolare i giovani e i giovanissimi. Per questa ragione abbiamo accolto con particolare piacere questo incontro, che si propone come una giornata di studio dedicata a questo tema, resa ancora più importante dalla partecipazione delle scuole e dal coinvolgimento di un parterre di autorevoli esperti, che sono lieta di aver potuto accogliere nella nostra città”.
Il libro “Esports, un universo dietro al videogioco” si propone come utile strumento di approfondimento sulle soluzioni di inquadramento giuridico degli sport elettronici a livello nazionale. Il testo parte proprio dalla necessità di linee guida da parte delle Istituzioni internazionali dopo l’avvio di una nuova fase di confronto all’interno dei singoli paesi, finalizzata a verificare termini e modalità di regolamentazione degli esports, senza intaccare l’appeal di queste gare ad alto livello di competitività. Il tema è affrontato in chiave giuridica ma con un linguaggio semplice ed accessibile ad una platea ampia e multidisciplinare, con uno sguardo anche ai risvolti sociali, ai rischi per la salute dei giocatori, alla tutela dell’integrità delle competizioni e della legalità. Il lavoro di analisi ed approfondimento, dopo aver ripercorso cenni storici e di inquadramento del mercato e dei giocatori, non trascura gli aspetti mediatici e commerciali con uno sguardo agli altri paesi e si conclude con alcune interviste in profondità rivolte ad esperti ed esponenti delle Istituzioni coinvolte.
“Queste nuove attività ludiche e sportive, competitive per definizione, ha evidenziato – il professor Gian Maria Fara, presidente dell’Eurispes – sono principalmente diffuse tra i millennials e la generazione Z, intendendo con quest’ultimo termine i nati nel terzo millennio e con millennials la fascia più vasta dei nativi digitali che comprende anche gli attuali trentenni. L’impatto quantitativo degli esports è ancora poco studiato. In Italia non esiste in pratica una letteratura specifica e lo spazio che l’Eurispes vi ha dedicato nel Rapporto Italia del 2018 rappresenta una delle prime aperture problematiche. Ecco perché questo testo riveste un particolare valore: cogliere un fenomeno già rilevante, diffuso trasversalmente in Europa, come negli Stati Uniti e in Oriente, ma soprattutto destinato a esplodere in quanto legato alla diffusione delle relazioni in rete”.
“Gli esports si sono sviluppati e affermati in questi anni in modo assolutamente indipendente dai sistemi sportivi – ha sottolineato il presidente dell’Istituto per il credito sportivo Andrea Abodi – seguendo istintivamente percorsi nuovi disegnati proprio dalle tecnologie del gioco digitale e dalle opportunità offerte dalla rete. È necessario che il sistema sportivo, italiano e internazionale, si confronti anche con questo sempre più rilevante fenomeno, elaborando le migliori strategie da adottare per valutarne gli impatti, limitarne i rischi e valorizzarne le opportunità”.