Terni detiene il tasso di occupazione (42,5%) più basso dell’Umbria dopo quello di Norcia, distrutta dal terremoto. Un dato agghiacciante fornito durante la conferenza stampa di inizio anno della Cgil. Ma non è il solo: chiudono imprese storiche e ne riaprono altre che producono meno occupati e più precarietà, l’andamento demografico è caratterizzato dal progressivo invecchiamento della popolazione e di conseguenza aumenta l’indice di dipendenza degli anziani. Insomma, la situazione per il territorio ternano continua ad essere estremamente critica. Il sindacato, quindi, per l’anno che è appena iniziato ha individuato tre macro aree considerate prioritarie. Innanzitutto il lavoro. “Il 2018 dovrà segnare una netta discontinuità con il passato – ha affermato il segretario generale Attilio Romanelli – con una migliore disciplina per i bandi e l’affidamento degli incarichi, senza far prevalere esclusivamente una logica strettamente economicistica”. L’esempio portato è quello dell’appalto per le pulizie del Comune di Terni, aggiudicato con un ribasso del 63%. “La pratica del massimo ribasso negli appalti – ha detto Romanelli – ha fortemente penalizzato moltissimi lavoratori dei settori coinvolti”. Per quanto riguarda la questione precarietà del lavoro il segretario ha ricordato che ci sono stati casi di lavoratori che nell’arco di sei mesi hanno sottoscritto oltre 30 contratti. “Siamo di fronte ad una radicalizzazione della precarietà che rende il lavoro sempre più debole e ricattabile. Come Cgil, già nelle prossime settimane, metteremo in campo iniziative per chiedere un sistema di relazioni sindacali più attente soprattutto alla qualità del lavoro”.
La seconda macro area di intervento indicata dalla Cgil riguarda infrastrutture e ambiente, dal momento che Terni è attraversata da circa 500 tir al giorno e soffre di alti livelli di inquinamento. “Sono elementi sui quali nel 2018 va segnato un salto di qualità in questo territorio – ha proseguito Romanelli – Terni si è infatti caratterizzata negli ultimi anni per troppi progetti incompiuti”. E qui è chiaro il riferimento alla piattaforma logistica. “Può rappresentare il punto di partenza per invertire questa tendenza all’incompiutezza – ha osservato il segretario – è evidente che serve una diversa concezione della movimentazione di persone e merci, puntando fortemente sui mezzi elettrici”. La Cgil, quindi, popone la costruzione a Terni di un hub di secondo livello per la raccolta delle merci e la successiva distribuzione, sia in ambito urbano che verso i principali hub europei, con l’obiettivo di rafforzare il collegamento strategico tra il porto di Ancona e quello di Civitavecchia.
Terza macro area di intervento è quella riguardante sanità e servizi alla salute. Secondo Romanelli è necessaria una rimodulazione dei servizi offerti, non solo da un punto di vista sanitario in senso stretto. “Serve un sistema di assistenza diffusa, che possa garantire un reale diritto di cittadinanza alle persone anziane – ha detto il segretario Cgil – diritto che le case di riposo o le badanti non sono in grado di garantire. Non si può lasciare il lavoro di cura in balia delle dinamiche del libero mercato, perché, come la cronaca ha dimostrato, si rischiano abusi e gravi violazioni dei diritti”.
Alla fine Romanelli non ha lesinato una stoccata agli amministratori: “per passare dalle parole ai fatti servono amministratori e controparti che intendano misurarsi davvero attraverso il confronto e non limitarsi ad una mera informazione su temi decisivi per la nostra comunità. Solo così – ha concluso Romanelli – potremo mantenere alto il profilo di civiltà che da sempre caratterizza il nostro territorio”.
L’incontro odierno si è aperto con il ricordo di Gianluca Menichino – l’operaio dell’Ast morto ieri dopo sei mesi di agonia a seguito di un incidente sul lavoro. “Gianluca era un nostro militante, iscritto alla Fiom Cgil e a lui eravamo profondamente legati ”.