Si sono svolti questa mattina nel duomo di Terni i funerali di don Fernando Benigni, morto a 78 anni all’ospedale Sant’Andrea di Roma dove era ricoverato da qualche giorno in seguito del riacutizzarsi della malattia neurologica e dall’affezione da Covid19. Le esequie sono state celebrate dal vescovo Giuseppe Piemontese.
“Don Fernando segue Gesù, ha detto, non in silenzio come fa la maggior parte di noi. Don Fernando è stato un cristiano che ha “gridato” la sua fede e il suo amore per Gesù. Tutti potevano sentirlo, anche quelli che non volevano. Una fede semplice, ma chiara e decisa. Una fede che era diventata relazione con Gesù durante la sua vita di cristiano e di ministro di Dio. Don Fernando ha diffuso la notizia della presenza di Gesù, del suo Vangelo, del suo amore fatto di misericordia, di vicinanza, di guarigioni e di miracoli non solo in questa regione, in questa città, ma fino in Africa dove la Provvidenza lo aveva condotto. Ha testimoniato in maniera singolare, appassionata e generosa l’amore per Gesù e per la chiesa in mezzo alla gente. La chiesa di Terni, Narni, Amelia e la città di Terni gli devono riconoscenza. Noi oggi lo facciamo pubblicamente. Vogliamo ringraziare il Signore per la sua esistenza benedetta che ha prodotto frutti e che continuerà dal cielo ad occuparsi di tutti noi.
Al termine di questa omelia, desidero farmi portavoce di don Fernando, che quale cappellano del mondo del lavoro, ne ha avuto a cuore i problemi e li ha difesi sempre. Desidero rivolgere un appello per le fabbriche in crisi, i lavoratori disoccupati, gli esercizi commerciali e i laboratori chiusi o in disarmo a causa della pandemia del Coronavirus. La Chiesa diocesana esprime solidarietà e sta accanto ai lavoratori e alle loro famiglie e sostiene la loro causa. Don Fernando la sosterrà ora dal cielo.
Uniamo la nostra voce a quella dei due ciechi del vangelo per supplicare, con fede e speranza: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!». Vieni incontro a quanti soffrono direttamente o per le conseguenze dell’epidemia, a quanti sono nella disperazione. Ispira i governanti a sostenere il benessere materiale e spirituale di tutti i cittadini, converti i nostri cuori per venirti incontro e accoglierti nei poveri e nei sofferenti con la fiducia ferma e certa nella tua misericordia. E accogli nella tua pace i nostri morti, i tanti che a causa della pandemia ci hanno lasciato”.