Franco Battiato, la sua musica, il suo mondo poetico, il personaggio, l’opera, il sacro. Un interessante incontro promosso e organizzato dall’Associazione Gutenberg nel caffè letterario della biblioteca comunale di Terni, introdotto dal giornalista Andrea Giuli. Il professor Paolo Jachia – musicologo, semiologo, docente universitario, critico musicale nonché uno dei maggiori studiosi e biografi di Battiato – ha ricostruito il background filosofico, poetico e teologico della produzione musicale e dei testi dell’artista siciliano.
“Penso che Battiato sia stato uno degli interpreti più profondi della nostra contemporaneità. La nostra contemporaneità chiedeva, come diceva una sua famosa canzone, nuovi valori. Franco, secondo me, ha cercato attraverso le sue parole e la sua musica di arrivare a questi nuovi valori e l’idea di una nuova prospettiva dell’uomo, qualcosa in un certo senso inedito e dall’altra parte lui diceva anche arcaico, cioè qualcosa che è nel profondo dell’uomo. L’idea dell’arcaico per lui era proprio la profondità dell’uomo e a fianco a questa ricerca, diciamo di ordine mistico filosofico e anche di grande attenzione lessicale, c’è stata una grandissima attenzione alla musica.”
Durante l’incontro il musicista ternano Francesco Morettini, al pianoforte, ha musicalmente dialogato con il professor Jachia.
“Parlare della musica di Battiato e del modo in cui reinterpretarla è molto complesso, il mondo di Battiato è complesso, è un mondo profondo, un mondo che ha bisogno di uno studio particolare. Mai si tratta di canzoni pop, è completamente fuori da questo schema: da un punto di vista di costruzione melodica, assolutamente sempre originale e di costruzione armonica, di accordi, di tempi dispari, qualcosa che nel pop sono assolutamente pressoché inusuali. Questo fa di lui un innovatore, non devo essere certo io a dirlo, ma più che altro un continuo ricercatore. Quindi secondo me l’approccio nell’eseguire alcune sue canzoni è un approccio innanzitutto di grande rispetto e poi in qualche modo di immedesimazione nel suo mondo, perché non si può ricantare Franco Battiato come si canta qualsiasi altro autore della musica leggera. È un mondo che in qualche modo coinvolge e che ha bisogno di coinvolgimento per essere reinterpretato.”