Per il secondo centenario della nascita di Giulio Briccialdi l’Istituto musicale di Terni, a lui intitolato, si è fatto promotore di un’iniziativa di straordinario rilievo artistico e simbolico. Lo strumento che appartenne al “principe dei flautisti”, a lungo rimasto muto nella sua custodia, è stato restaurato dalla ditta Onerati di Firenze, a cura e a spese dell’Associazione “Amici del Briccialdi”. Tornerà quindi a suonare, affidato alla sapiente arte del flautista Francesco Chirivì, riconosciuto esperto esecutore su flauti storici e già docente presso l’Istituto Briccialdi di Terni, accompagnato al fortepiano dal professor Fabio Ciofini, attualmente docente dell’Istituto, organista e clavicembalista.
Il concerto si terrà giovedì 20 dicembre alle ore 21, al Cityplex-Politeama.
Nell’occasione verrà anche proiettato un documentario sul restauro dello strumento. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
“Il nostro istituto è depositario dell’eredità di Giulio Briccialdi, ha dichiarato il Direttore Marco Gatti, di cui fa parte il prezioso reperto che è il suo flauto. Abbiamo inteso ridargli vita con una iniziativa davvero unica, che solo l’Istituto poteva promuovere. Il concerto è un evento di grande rilievo musicale e storico, in linea con la mission propria dell’Istituto. Nondimeno, abbiamo voluto offrire alla Città di Terni un’occasione unica per riunirsi attorno a un oggetto simbolico del suo passato e farne memoria viva: poiché – per dirla con Gustav Mahler – la tradizione non sia culto delle ceneri ma custodia del fuoco”.
Lo stesso 20 dicembre, alle ore 17.30, nella sala Casagrande dell’Istituto Briccialdi, si terrà un incontro con Alessandro Onerati, curatore tecnico del restauro che parlerà di “Giulio Briccialdi nel contesto storico dell’Ottocento: una rilettura”; Francesco Carreras, storico degli strumenti musicali tratterà “Gli strumenti inventati da Giulio Briccialdi e la loro diffusione nell’ambiente flautistico italiano”; Francesco Chirivì, flautista che spiegherà “Il flauto di Giulio Briccialdi e gli strumenti coevi: studio ed esecuzione della musica dell’Ottocento con strumenti d’epoca”.