La vendita di Ast ad Arvedi è “un’occasione molto importante per l’economia di Terni, lo sviluppo e l’ambiente di tutta l’Umbria”, visto il “ruolo strategico” che gioca l’acciaieria “a livello regionale”.
Così la presidente della Regione Donatella Tesei parlando alla conferenza “Il futuro di Ast e lo sviluppo industriale ed occupazionale della conca ternana”, organizzato dall’Assemblea legislativa Umbra a palazzo Gazzoli di Terni.
Presenti all’evento rappresentanti delle istituzioni regionali e cittadine, esponenti delle associazioni datoriali, di categoria, delle organizzazioni sindacali e della rsu dell’Ast.
Parlando della vendita del sito la presidente si è detta “molto fiduciosa” sul futuro, perché “sono previsti investimenti importanti. Ci sono tutti i segnali – ha continuato – perché non solo questo sito rimanga, ma possa prevedere uno sviluppo importante per la città”.
Tesei ha quindi annunciato che “a breve” avrà un incontro con il presidente del gruppo acquirente Giovanni Arvedi, con il quale ha già parlato al telefono nei giorni scorsi.
“Ho sempre seguito fin dal primo momento questa vicenda – ha sottolineato – e tutto l’iter che porterà definitivamente alla vendita. Come è giusto fare in situazioni di questo genere, confronto e interlocuzione sono avvenuti in modo istituzionale e senza troppo clamore, perché sappiamo che si tratta di una vendita che coinvolge multinazionali soggette a delle procedure molto particolari. Non a caso ora siamo nella fase della verifica dell’Antitrust. I contatti costanti continui sia con il ministero dello Sviluppo economico che con il management dell’azienda hanno accompagnato questo percorso. Oggi – ha concluso – sono molto contenta che ci sia Arvedi, di chiaro indirizzo industriale”.
Ad aprire i lavori a Palazzo Gazzoli è stato il sindaco Leonardo Latini.
“Abbiamo monitorato i passaggi di questa delicata fase della vendita di Ast a tutti i livelli istituzionali e adesso attendiamo il completamento della procedura con l’intervento dell’antitrust e la presentazione del piano industriale. Fin d’ora è comunque chiara ed evidente – ha proseguito il sindaco Latini – la necessità di mantenere alta l’attenzione con il Governo per seguire le ricadute su questa vicenda delle strategie nazionali e internazionali, ma – allo stesso tempo – occorre instaurare rapporti diretti tra le istituzioni locali e la futura proprietà di Ast, perché sul tavolo ci sono una serie di temi importantissimi se non decisivi per il futuro della città, del territorio ternano e dell’intera regione. Rapporti rispetto ai quali sono convinto – anche per le interlocuzioni già avute – la nuova proprietà non si tirerà indietro e che riguardano, oltre ai temi centrali della tutela e del rilancio del sito produttivo e dell’occupazione, anche le questioni altrettanto importanti dell’ambiente e delle infrastrutture considerando gli investimenti in corso e quelli che ci prepariamo a fare.
Mi auguro che in questa nuova fase che ci apprestiamo ad affrontare ci sia spazio anche per confrontarci sulle questioni dello sviluppo e dell’innovazione nel rispetto della tradizione del nostro territorio e della sua storia industriale. Il futuro di Ast – ha concluso il sindaco Latini – resta dunque determinante per la nostra città, ma – insieme a questa partita – stiamo giocando anche quella del polo chimico. Tenendo ben presenti le opportunità del Pnrr, possiamo e dobbiamo gettare le basi per un nuovo sviluppo complessivo della vocazione industriale della città”.
“Prende corpo la filiera italiana dell’acciaio, ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo economico Michele Fioroni, un elemento non banale ma che attribuisce un ruolo importante a Terni e all’Umbria. C’è necessità – ha aggiunto – di fare in modo di ottenere garanzie sul piano occupazionale e di welfare aziendale. Siamo ancora in una fase di costruzione, in cui ciascuno ha il suo specifico ruolo”.
“La giornata di oggi è importante – ha affermato il consigliere regionale del Pd Fabio Paparelli – perché si definisce non solo il futuro della siderurgia nel nostro territorio e nella nostra regione, ma quello dello sviluppo economico di questa parte dell’Umbria e dell’Umbria stessa. Un punto di partenza, in cui le istituzioni non possono più tirarsi indietro come fatto fino ad adesso”.
Paparelli ha definito “preoccupante” l’ atteggiamento “passivo di Comune e Regione tenuto finora perché da oggi in poi si decideranno le sorti future di questa parte dell’Umbria e dell’intera regione. Perché nella fase che ci attende fino al closing, previsto a gennaio, ci sarà da gestire la transizione in termini di sicurezza e continuità degli investimenti, ci sarà la necessità di aprire un confronto serrato con il gruppo per il piano industriale che verrà”.
Per questo il portavoce delle opposizioni ha sottolineato di aver “chiesto rapidamente la convocazione di un tavolo alla presidenza del Consiglio dei ministri con le parti sociali e con le istituzioni”.
“Noi come Fratelli d’Italia siamo prudentemente fiduciosi sul futuro dell’acciaieria ternana dopo l’acquisizione da parte di Arvedi, ha dichiarato la consigliera regionale Eleonora Pace, aspettiamo però, a differenza di tanti plauditores, di vedere il piano industriale e le ipotesi di sviluppo del sito. L’italianità da una parte ci rassicura, ma non può essere la sostanza del nostro ragionamento. Rimaniamo quindi in attesa della convocazione di un tavolo in cui si chiariranno le idee sullo sviluppo e sui progetti per il sito”.
Secondo il consigliere regionale Daniele Carissimi (Lega): “Solo sognando e volendo un AST verde, internazionale, inclusiva, moderna e sicura potremo sostenere nel futuro un’azienda che diventi protagonista dell’imprenditoria e del lavoro umbro e che costituisca, allo stesso tempo, una guida e un modello all’interno di una Regione che fa del green il suo simbolo con evidenti ritorni in salute, turismo, economia e benessere – ha detto l’esponente della Lega.
I dati sono della produzione dell’acciaio sono incoraggianti e il cambiamento auspicato dal PNRR dovrà essere accompagnato da misure che consentano alle imprese del settore di mantenere le marginalità per investire.
Scelte green, una pianificazione lungimirante e ingenti risorse su cui contare sono il presupposto indispensabile per una riconversione completa del sito ternano verso modelli di produzione sostenibile e a basso impatto ambientale. Terni deve diventare la città green per eccellenza, ribaltandone l’immagine e la riconoscibilità nel segno della salvaguardia ambientale. La sfida che abbiamo davanti – ha detto ancora il consigliere Carissimi – è andare oltre l’area di crisi complessa avendo anche superato le situazioni di conflitto tra istituzioni, lavoratori e sindacati, ridotto significativamente il tasso di disoccupazione e reso possibile la nascita di nuove professionalità. L’obiettivo è un rinnovato tessuto urbano in cui la fabbrica sia perfettamente integrata e non rappresenti una minaccia ambientale ma un esempio di sostenibilità.”
“Se la presidente Tesei e i suoi assessori avessero esposto nel 2014 i contenuti del loro intervento di oggi sulla vendita di Ast ad Arvedi, avremmo avuto una sommossa popolare – ha detto Thomas De Luca , consigliere regionale del Movimento 5 Stelle. Governance, rapporti con il governo, investimenti, nuove infrastrutture: tutto è rimasto esattamente uguale ad allora .Oggi – ha aggiunto De Luca – la giunta regionale è venuta a portare i suoi auspici, ma in realtà servono impegni precisi.
‘I governi fanno le strategie, gli imprenditori fanno i piani industriali’ queste le parole che abbiamo sentito dire dai rappresentanti del governo regionale. Preoccupati del fatto che ‘le trattative tra privati non possono avere ingerenze’, i membri della giunta presenti a Terni hanno confermato che in questi casi, secondo loro, è meglio non disturbare il manovratore e farsi gli affari propri. Ecco la politica che viene relegata ad un ruolo notarile, di mera ratifica di ciò che viene deciso altrove sulla pelle dei cittadini, dei lavoratori e delle loro famiglie. Non è propriamente una questione privata l’impatto ambientale e sulla salute che le Acciaierie hanno per i cittadini di Borgo Bovio. Così come non è una questione privata di Erg che fine fanno i 9 milioni di euro dei canoni idrici.
‘L’Umbria crescere’ è venuta a dirci la presidente Tesei, snocciolando dati che avrebbero la pretesa di smentire un dato inoppugnabile: i giovani in realtà fuggono dalla regione per mancanza di prospettive. La presidente Tesei ha avuto la fortuna di non vivere la ristrutturazione di Ast del 2014. Al di là degli auspici – afferma ancora il consigliere 5 Stelle – ci chiediamo quando verrà il tempo degli impegni. Qualcuno dimentica che la Fabbrica non sarà mai solo un patrimonio ad uso del proprietario pro-tempore, ma è un tutt’uno con la città e con i ternani. E’ proprio con i ternani che la Fabbrica ha un enorme debito, in particolare con quelle generazioni che ‘la puzza’ dentro e fuori viale Brin l’hanno respirata. Di fronte a tutto questo anni fa ci sarebbe stata una sollevazione popolare, mentre oggi abbiamo davanti una città assopita e silente.”