Il procuratore della Repubblica Alberto Liguori ha inteso ringraziare le autorità sanitarie ternane per il lavoro svolto durante la pandemia con un’iniziativa che si è tenuta nella sala Blu di Palazzo Gazzoli a Terni. Presenti tra gli altri il prefetto Emilio Dario Sensi, il vescovo Giuseppe Piemontese, i sindaci di Terni e Narni, Leonardo Latini e Francesco De Rebotti che hanno portato il loro saluto, oltre ai direttori generali dell’Ausl Umbria 2 e dell’azienda ospedaliera Santa Maria, Massimo De Fino e Pasquale Chiarelli, il presidente dell’Ordine dei medici Giuseppe Donzelli, rappresentanti delle forze dell’ordine, i sostituti procuratori Coraggio, Bisello, Neri, Mazzullo e Pesiri, l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto.
“Davvero mai come questa volta un grazie, una parola così semplice di poche lettere, per chi ci ha coccolato in questo periodo, ha affermato il Procuratore, per chi ci ha guidato in questo fenomeno così nuovo, in questo tsunami che è stato il covid. Sentivamo il bisogno di dire grazie proprio quando i riflettori si sono spenti. C’è stata una batteria massmediatica nell’immediatezza per questa novità, invece noi apriamo quando i riflettori si sono abbassati per ricordarci sempre di questi angeli custodi che ci hanno guidato in questo anno.”
Nell’occasione il Procuratore Liguori ha avanzato una proposta di coordinamento per agevolare lo scambio di informazioni, nel rispetto della privacy, per il tracciamento di eventuali cluster nei luoghi di lavoro: “Linee guida in materia di gestione informazioni covid 19 contact tracing – Tra Usl Umbria 2 e datori di lavoro pubblici di Terni e provincia”.
“Ho pensato di dare un contributo. L’idea che mi è venuta, ha spiegato il procuratore, proprio per il principio di solidarietà perché nessuno conosceva questo fenomeno io ritengo che ogni studio che ho fatto, che offro al dibattito e al contraddittorio, allo studio successivo perché noi possiamo, come datori di lavori pubblici, dare un segnale di aiuto all’autorità sanitaria, un modo di collaborare con l’autorità sanitaria, di essere cittadino. Questa famosa tracciabilità potrebbe essere agevolata io dico semplice dallo scambio di referenti interni agli uffici che possono aiutare l’autorità sanitaria in quella che è la filiera dei contatti del contagio. Io penso purtroppo, ma mi auguro di no, che con la globalizzazione ci abitueremo a queste nuove guerre. Un tempo combattevamo quelle fisiche e militari, oggi penso a quelle batteriologiche che ci accompagneranno per un po’ di tempo. Quindi uno strumento eccezionale che speriamo diventi ordinario perché la prevenzione è lo strumento migliore nell’interesse della sicurezza collettiva.”