“La guerra non capita così, la guerra vien studiata – ci ha detto il Santo Padre Francesco – e viene anche preparata. Quest’ultima guerra, quella che sta vicino a noi è stata preparata da tempo. Ci sono tanti altri conflitti che sono dimenticati e ce ne sono tanti sparsi per il mondo in forza dei quali – sempre Papa Francesco ha coniato quella terribile espressione ‘viviamo una terza guerra mondiale a pezzi’. E se la guerra non capita a caso neanche la pace può capitare a caso. Se la pace non è assenza di guerra significa che noi dobbiamo coltivare la pace, sempre dobbiamo adoperarci per la pace, ad iniziare da ciò che lo spirito di Assisi ci insegnato a mettere in pratica, richiamando il poverello di Assisi, san Francesco, che non ha iniziato a predicare andando per il mondo, ma ha iniziato a migliorare se stesso, spogliandosi di tutto ciò che gli era pesante. Si liberò di tutto per diventare il costruttore della pace, iniziando dalla costruzione di se stesso. Ecco come possiamo essere costruttori di pace, possiamo essere artigiani di pace, pregando per la pace, ma adoperandoci affinché la preghiera non rimanga una pietra buttata nell’acqua ma diventi un seme buono che cade nel nostro cuore e poi germogli in azioni concrete ad iniziare dalla nostra famiglia. Se la pace non c’è nel mondo e c’è la guerra, evidentemente, siamo stati causa di ribellione, causa di ingiustizia, perché la guerra di fatto si costruisce sull’ingiustizia. Pertanto questa preghiera, che noi abbiamo innalzato al Dio, sia per noi anche un ritorno, affinché dalle nostre famiglie, dai nostri ambienti sappiamo essere veramente costruttori di giustizia e di pace”.
Lo ha detto il vescovo di Terni nell’incontro fra le religioni per invocare la pace in Ucraina e in ogni altro luogo dove c’è.
“Oggi, in questa piazza dedicata alla Pace – ha detto ancora il vescovo – esprimiamo il nostro essere davanti a Dio e invocare da lui l’inestimabile valore della pace. Anche nella nostra città di Terni i responsabili delle religioni si sono riuniti per questo momento di incontro, in maniera comune, senza sincretismi, per rivolgere a Dio il comune desiderio di pace, il bene più grande per l’umanità”.
I rappresentanti di tutte le religioni hanno accesso il braciere della pace e osservato un minuto di silenzio in memoria di tutti i caduti sacrificati nelle guerre.
“Grazie per avere scelto questo posto, piazza della pace e per aver voluto far salire da qui questa invocazione alla pace”. Lo ha detto Leonardo Latini, sindaco di Terni, che ha preso la parola al termine della cerimonia.
“C’è la necessità di condividere tutti insieme – ha aggiunto il sindaco – l’aspirazione che la pace scenda sul mondo intero. Ringrazio tutti voi per aver voluto sostenere con la preghiera un percorso che, speriamo, arrivi ad illuminare le menti di chi ha il potere di decidere le sorti dell’umanità”.
In piazza della pace erano presenti rappresentanti della chiesa evangelica metodista di Terni, l’imam del centro culturale Islamico di Terni El Hachmi Mimoun, padre Vasile Andreca della chiesa Ortodossa Rumena, padre don Andriy Maksymovych della chiesa Cattolica Ucraina, e rappresentanti della comunità Baha’i di Terni.
A tutti coloro che hanno partecipato alla cerimonia è stato consegnato il simbolo della pace per eccellenza, un ramoscello d’ulivo, nella domenica delle palme.