Per una vittima non è mai facile raccontare la violenza subita, è un’esperienza psicologicamente pesante e traumatica. Per questo è necessario assicurare un’efficace tutela alle vittime di reato con un approccio articolato, una metodologia condivisa e multidisciplinare fra tutte le aree di intervento e gli addetti ai lavori, in modo da offrire alle donne e ai minori l’assistenza più consona al proprio caso sin dalle prime fasi in cui si decide di denunciare. Ed è in quest’ottica che si inserisce la “Stanza protetta d’ascolto per le vittime vulnerabili” inaugurata questa mattina presso la Questura di Terni dal Questore Antonino Messineo e dalla Presidente del Soroptimist Club Paola Giuliani, alla presenza del Procuratore della Repubblica Alberto Liguori, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Colonnello Davide Rossi, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Tenente Colonnello Fabrizio Marchetti, gli Assessori del Comune di Terni Valeria Alessandrini, Elena Proietti e Marco Celestino Cecconi, i rappresentanti dei Servizi Sociali del Comune di Narni, del Centro Antiviolenza “Libere Tutte”, dell’Associazione “Liberamente Donna” e del Centro Antiviolenza “Donne Insieme”.
Si tratta di un ambiente accogliente e isolato dagli altri Uffici della Questura, in grado di fornire assistenza, garantire la privacy, informazione e partecipazione alle varie fasi del processo, così da permettere alla persona offesa la possibilità di rendere la propria testimonianza secondo modalità idonee a proteggere la sua personalità e a preservarla dalle successive conseguenze della sua deposizione in udienza. Ad abbellirla, oltre a peluche colorati e giocattoli di vario tipo, anche un’opera realizzata dagli studenti del liceo artistico Metelli: un pannello decorativo in legno con una sequenza di dinamiche figure stilizzate e al centro un vivace dipinto.
“Un’opera – ha spiegato il professor Massimo Zavoli, referente del progetto, visibilmente emozionato – inizialmente destinato all’Ufficio Minori della Questura ed ora posizionata in questa importante stanza”.
“Insieme alla procura e alle altre forze di polizia – ha sottolineato il questore Antonino Messineo – cerchiamo di essere il più vicino possibile a chi ha bisogno e di essere attenti a problematiche che coinvolgono tutta la società civile”.
“La stanza protetta – ha evidenziato Paola Giuliani – rientra nell’ambito del progetto nazionale promosso dal Soroptimist ‘Una stanza tutta per sé’. La sinergia di tutti, istituzioni e privati cittadini, per il benessere della collettività è la cosa più importante e ci ha permesso di realizzare questo ambiente confortevole per quei soggetti che si trovano in un momento della loro vita di estrema difficoltà”.