“Il punto di arrivo di un iter lungo e abbastanza travagliato”. Così Maria Cagnoli presidente del Movimento per la vita di Terni al termine della cerimonia di inaugurazione della culla per la vita, in via Malnati. La presidente non nasconde la gioia e un pizzico di commozione per la realizzazione di questo sogno.
Un progetto sul quale si stava lavorando da 5 anni. “Tutto è iniziato – afferma la presidente Cagnoli – quel 4 agosto 2018 quando un bimbo è stato lasciato abbandonato dentro una busta di plastica nella immediata periferia di Terni, purtroppo nessuno ha notato quella busta e il bimbo non è sopravvissuto all’abbandono. A quel bimbo è stato dato il nome di Francesco e questa culla è dedicata a lui. Da quel momento abbiamo pensato a che cosa potevamo fare per cercare di fare in modo che queste tragedie non si ripetessero e quindi abbiamo pensato alla costruzione di questo dispositivo. Ripetiamo sempre all’infinito – sottolinea ancora la presidente del Movimento per la vita di Terni – che la legge italiana consente di partorire in anonimato all’ospedale e questa è la situazione di massima sicurezza però le cronache riportano notizie di abbandoni e di situazioni precarie e pericolose, la culla è per queste situazioni, è una soluzione estrema, le situazioni di disagio andrebbero intercettate prima tramite i servizi sociali e le associazioni come la nostra”.
Maria Cagnoli poi aggiunge che il Movimento per la vita “sostiene le mamme che hanno gravidanze inattese o indesiderate, le ascoltiamo, le aiutiamo anche economicamente e , una volta nati questi bimbi, le mamme possono venire due volte al mese nel nostro Centro Aiuto alla Vita e avere tutto ciò di cui hanno bisogno, fino ai due anni di vita del bambino, dopo di che ci sono altre associazioni con le quali siamo collegati perché facciamo parte di una grande rete che sostiene i più deboli, la maternità e la vita”.
Madrina di “Una culla per la vita”, l’attrice Claudia Koll. “Ho sempre sposato la causa della vita per fede perché io ho incontrato Gesù Cristo che mi ha fatto risorgere. Mi ha cambiato la vita e mi ha impegnata a fare il bene, in tutti i modi, occupandomi dei poveri e quindi conoscendo grandi disagi sia in Africa che qui in Italia. Ho conosciuto anche tante donne con grandi difficoltà a vivere la maternità. Oggi dunque – ha detto Claudia Koll – sono qui perché rientra nel mio modo di vedere la vita. Se si può salvare un bambino che altrimenti finirebbe in una busta di plastica o in un cassonetto, mi sembra giusto che si attivino tutte le risorse della città, io lo faccio per fede ma si può fare anche per semplice rispetto della vita, per amore della vita”.
“Vivo questa inaugurazione come un dono – ha detto l’assessore al welfare del comune di Terni Viviana Altamura – e non ho esitato un attimo a portare avanti questa bellissima iniziativa. Come si può non onorare una vita?”. La culla per la vita rappresenta una possibilità “per le donne e le mamme che si trovano sempre più spesso a vivere situazioni di tormento, di disagio sociale e anche di violenza. Quindi questo atto drammatico di rinuncia che una madre è chiamata a fare noi lo dobbiamo cogliere , non possiamo rimanere indifferenti. Ci auguriamo che questa culla rimanga il più possibile vuota però non possiamo negare che questa situazione si possa verificare pertanto dobbiamo dare un’alternativa”.
A tagliare il nastro, in braccio all’assessore Altamura, non con qualche difficoltà, il piccolo Francesco che ha poi lasciato volare in cielo palloncini di colore rosa e azzurro.
“Non possiamo limitarci ad essere spettatori o figuranti – ha detto il vescovo di Terni Francesco Antonio Soddu – dobbiamo essere protagonisti attivi di una storia che comunque si ripete quella della vita. La mia presenza qui – ha aggiunto – voglia essere benedicente di questa grande opera che si va ad aggiungere a tante altre opere che ho benedetto”.
Da oggi dunque c’è la culla per la vita, una opportunità per quelle mamme che sono in difficoltà ma che non vogliono interrompere la gravidanza.