Nel pomeriggio di oggi si è sviluppata una polemica politica fra l’assessore all’urbanistica del comune di Terni, Federico Cini e il segretario del Partito Democratico di Terni, Pierluigi Spinelli.
“Nella grande bagarre politica sollevata ad arte dopo l’incendio alla Ferrocart, con l’obiettivo di far confusione, si distingue in negativo, purtroppo , la nota del segretario comunale del Partito Democratico, Spinelli che contiene affermazioni del tutto prive di senso. Spinelli che dice di voler fare chiarezza e ci accusa di essere dei dilettanti – scrive l’assessore Cini in una nota – prima di scrivere inesattezze dovrebbe infatti farsi spiegare meglio come si legge una delibera dai suoi consiglieri comunali, o magari dagli ex assessori del Pd. L’esponente politico dell’ex partito di governo della città cita infatti la delibera di Giunta n.185 del 2019 a sostegno di una tesi curiosa secondo la quale la nostra amministrazione avrebbe fatto propria la scelta di localizzare gli impianti della Ferrocart in zona industriale, perché, dice Spinelli , con quella delibera del 2019 avremmo assegnato nuove aree PAIP alla Ferrocart”.
Il segretario comunale del PD aveva scritto, fra altre cose, in una nota: “Quanto agli impianti per la raccolta differenziata situati in zona industriale (e dove, sennò?), l’attuale amministrazione, con la delibera di Giunta n.185 del 22.6.2019, che assegna nuove aree PAIP alla Ferrocart, ha fatto pienamente sua questa scelta. Chi amministra dovrebbe conoscere gli atti che vota o firma, ci pare il minimo, sia per il passato remoto (Melasecche) che per il passato più prossimo (vicesindaca Salvati). Dopodiché le questioni davvero serie non sono gli imbarazzanti scaricabarile di chi ignora, dimentica o modifica la realtà, ma quelle che attengono la salute e i servizi pubblici essenziali per i cittadini.”
“Se Spinelli fosse in grado di comprendere il senso di quella delibera – replica Cini – e se avesse al tempo stesso consultato le mappe on line di TerniGeo si sarebbe reso conto di alcune evidenze:
in primo luogo l’area citata dalla delibera non è quella dove si trovano gli impianti della Ferrocart interessati dall’incendio, ma è un’area più periferica dove non è stato mai realizzato nulla;
in secondo luogo la delibera del 2019 riguarda la cessione di una modesta superficie rettangolare di 5 metri per 100, residuo di una precedente lottizzazione, che ha come unico confinante un’area molto più ampia già da tempo di proprietà della Ferrocart”.
“Tale area Paip – precisa ancora Cini – era stata ceduta da un’altra società alla Ferrocart nel 2017 con il benestare dell’amministrazione di allora e, sempre nel 2017, la stessa Ferrocart aveva fatto richiesta di assegnazione della piccola porzione rimasta libera. La procedura per l’assegnazione di questa porzione è dunque un mero atto d’ufficio comunque portato avanti dalla precedente amministrazione, che ne ha fissato il prezzo in data 16 febbraio del 2018 con conseguente accettazione del 1 marzo 2018. La nostra amministrazione ha quindi soltanto completato questa procedura di cessione come da normativa. Una vendita che non incide minimamente con le attività poste in essere attualmente da Ferrocart per l’irrilevanza della porzione di terreno e soprattutto perché l’impianto di preselezione di Ferrocart è altrove”.
“Si tratta – conclude l’assessore all’urbanistica – di una precisazione che ha poco rilievo nel contesto generale di quanto è accaduto e rispetto alla ricerca dei rimedi alla situazione d’emergenza che abbiamo tutti vissuto ma che valeva la pena fare perché dimostra ancora una volta quanto qualcuno dei nostri avversari politici, piuttosto che confrontarsi seriamente preferisca invece provare a buttarla in caciara. Quanto alle accuse di dilettantismo sulle questioni ambientali, credo basti ricordare che è stata questa amministrazione per la prima volta nella storia della città ad istituire una apposita direzione e che è sempre questa amministrazione che per la prima volta si è occupata di temi quali la riforestazione urbana, la mobilità sostenibile e i trasporti con combustibili alternativi”.
A stretto giro di posta è arrivata la replica del segretario comunale del Partito Democratico:
La nota ,imbarazzatissima , dell’assessore all’urbanistica Cini, tenta, come d’uso fin dalle origini per questa amministrazione, di cambiare le carte in tavola. Il PD ternano – scrive Pierluigi Spinelli – non contesta, né ha mai contestato alla vicesindaca e assessora all’ambiente di aver proposto o avallato le scelte sulle autorizzazioni alla Ferrocart: la raccolta differenziata dei rifiuti va fatta (o qualcuno pensa che si debba abbandonarla?) ed è ovvio che va fatta in zona industriale, non sul monte Croce. Alla vicesindaca il PD contesta ben altro: lo scaricabarile maldestro, la fuga dalle responsabilità, la mancanza di vigilanza e prevenzione, che sono suoi doveri amministrativi. Vorremmo ora capire perché ai rilievi, che non sono solo del PD ma di tutta la città, non rispondono il Sindaco, responsabile istituzionale della salute dei cittadini, e la vicesindaca, delegata per l’ambiente? Perché nel giorno in cui tutti i giornali e le locandine delle edicole titolano sul rischio diossina (l’indagine ci dirà se c’è stato), ad arrampicarsi sugli specchi viene mandato l’Assessore all’urbanistica mentre il Sindaco responsabile della salute dei ternani e la Vicesindaca responsabile dell’ambiente della conca tacciono?
Perché questa fuga dalle responsabilità istituzionali? Forse perché bisognerebbe aprire finalmente una discussione cittadina sulle responsabilità remote di questa situazione e, soprattutto, bisognerebbe aprire un confronto cittadino su un piano regionale dei rifiuti che sembra confliggere con gli interessi di Terni. È questo il veto leghista che costringe Sindaco e Vicesindaca a nascondersi dietro allo scaricabarile e dietro all’Assessore all’urbanistica?”