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Un incendio si è sviluppato poco dopo le ore 21 in un palazzo, in via Guglielmi, nei pressi dell’obelisco di Arnaldo Pomodoro. Sul posto i vigili del fuoco e la polizia di Stato.
La palazzina dove si è sviluppato l’incendio è quella della ex DICAT, abbandonata da tempo e meta di diseredati.
Si era tentato di porre un argine con sbarre e lucchetti ma, evidentemente, tutto è risultato inutile. Nei locali , infatti, vi si trova di tutto, compreso materassi e segni di presenze.
L’incendio si è sviluppato nei locali a pian terreno. Sarebbero andati distrutti documenti pubblici che erano custoditi in quei locali. Infatti,m nella palazzina ex Dicat, si trova gran parte dell’archivio comunale. Quali documenti sono andati distrutti lo si scoprirà quando si potranno fare le verifiche, ovverosia da domani. Le fiamme , comunque , sono state circoscritte ai locali al pian terreno, sul lato sinistro, dopo l’ingresso.
Sul posto , oltre ad alcuni dirigenti comunali, si è recato anche l’assessore Stefano Bucari.Quasi sicuramente l’incendio è di natura dolosa.
LA POLEMICALa innescò Terni Città Futura, più o meno un anno e mezzo fa, quando , con un proprio comunicato rilevava, a proposito della palazzina ex Dicat che “oggi chiunque vi può facilmente accedere anche solo per curiosità attraverso i nuovi spazi di Corso del Popolo, dalla piazza recentemente intitolata a Volfango Frankl. Ciò che appare è abbandono, sporcizia e non solo. Sporgendosi verso l’interno dalle finestre del piano mezzanino tra le inferiate arrugginite e i vetri rotti, ci si rende conto che l’interno è anche frequentato.Sulla porta d’ingresso dello stabile catena e lucchetto ma probabilmente è abbastanza facile penetrarvi da una bocca di lupo laterale. Dall’esterno si vedono materassi per giacigli di fortuna, residui di pasti li consumati e siringhe a terra e si sente un nauseante odore di urina. Il classico ‘sicuro’ rifugio.Tutto questo diventa ancor più inaccettabile quando tra immondizia, siringhe, materassi, residui di improvvisati fuochi li approntati, si scrutano scatoloni di documenti del Comune di Terni, alcuni già deteriorati, buttati a terra e comunque oggetto di manomissione da parte dei frequentatori del posto. Si perché da quando non ospita più famiglie lo stabile viene utilizzato dal Comune quale deposito di parte dell’archivio comunale di moltissimi settori (anagrafe e stato civile, patrimonio e lavori pubblici).In pratica un intero palazzo di scatoloni di documenti anche importanti, arredi degli appartamenti di tutti e quattro i piani dello stabile. Questi meriterebbero ben altra e sicura collocazione; oggi rischiano di perdersi definitivamente, potrebbero essere trafugati o distrutti.Una situazione gravissima a cui chiediamo di porre immediato rimedio.”