È stata molto partecipata la cerimonia di intitolazione a Don Luigi Giussani dell’area verde posta di fronte alla Bocciofila Ternana e all’Istituto Tecnico Casagrande Cesi di Terni a cento anni dalla nascita.
Luigi Giovanni Giussani nasce il 15 ottobre 1922 a Desio. Entra in seminario a undici anni e viene ordinato sacerdote il 26 maggio 1945. Dopo l’ordinazione, i superiori decidono che rimanga in seminario per continuare gli studi e iniziare l’insegnamento. Nel 1954 consegue il dottorato in Teologia.
In quegli anni, tuttavia, Giussani si rende conto che nell’apparente buona salute della vita del cattolicesimo italiano, con le chiese piene, già si agita la crisi profonda: il divorzio tra fede e vita e la morale ridotta a moralismo. Pur conoscendo dottrina e dogmi i giovani restavano profondamente “ignoranti” della Chiesa e se ne allontanavano.
Per questo ottiene dai superiori di poter insegnare Religione in una scuola statale e a partire dal 1954 entra al Liceo classico Berchet di Milano. La sua presenza nella scuola dà un nuovo impeto a Gioventù Studentesca (il nome con cui Azione Cattolica era presente nelle scuole superiori) e le dà il connotato di un vero e proprio Movimento. È l’inizio della storia di Comunione e Liberazione, nome che verrà coniato nel 1969.
Dall’anno accademico 1964-1965 Don Giussani insegna Introduzione alla teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dall’inizio degli anni Settanta si coinvolge direttamente con un gruppo di studenti dell’Università Cattolica. Sono anni di grande dinamicità e il Movimento di Comunione e Liberazione si diffonde in tutti gli ambiti: la scuola, l’università, le parrocchie, le fabbriche, i luoghi di lavoro, spesso sfidando ambienti culturalmente e politicamente ostili.
E’ nel 1975 che l’esperienza di Giussani arriva e si consolida anche a Terni, attraverso un gruppo di giovani delle scuole medie superiori. Nel 1977 pubblica Il rischio educativo, frutto di venti anni di esperienza di educatore. Sarà uno dei suoi libri più letti e tradotti. L’elezione di Giovanni Paolo II, nel 1978, segna l’approfondirsi di un rapporto con Karol Wojtyła che era iniziato nel 1971 in Polonia.
Con l’inizio degli anni Novanta si manifestano i primi segni della malattia che in modo sempre più grave lo accompagnerà sino alla morte. Si consolidano amicizia e consonanza con il Cardinale Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. È un periodo intensissimo, nonostante l’avanzare della malattia. Nella primavera del 2004 condivide la guida del Movimento di Comunione e Liberazione con don Julián Carrón.
È del nuovo millennio, tra il 2002 e il 2004, lo straordinario scambio epistolare con papa Wojtyła. Il 22 febbraio 2005 muore nella sua abitazione di Milano. I funerali sono celebrati nel Duomo di Milano proprio dal Cardinal Ratzinger, come inviato personale di Giovanni Paolo II. È sepolto nel Cimitero Monumentale di Milano. La sua tomba è meta di continui pellegrinaggi dall’Italia e dal mondo. Il 22 febbraio 2012 l’Arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, ha accolto la richiesta di apertura della causa di beatificazione e di canonizzazione del sacerdote di Desio.
“Don Luigi Giussani è stato anzitutto un educatore appassionato, ha detto il vice presidente Fraternità del Movimento Comunione e Liberazione Cesare Pozzoli, proprio per educare i giovani ha lasciato una brillante carriera come professore nel seminario di Venegono vicino a Varese il seminario Ambrosiano per tornare dei giovani. Per lui l’educazione non era una questione di laurea e di accademia, ma la scoperta che la vita ha un significato, un destino buono, che la vita merita di essere vissuta, il mondo è bello perché c’è Dio, perché c’è un significato. Don Giussani tanto ci teneva all’educazione e l’educazione non è un concetto Cristiano è un concetto umano. Lui diceva lasciateci andare in giro nudi, ma lasciateci la possibilità di educare cioè di introdurre tutti e noi per primi che abbiamo bisogno di essere continuamente educati tutti i giorni al senso della realtà.”
Nel corso dell’evento di intitolazione è stata presentata un’opera calcografica creata per l’occasione dal Professor Massimo Zavoli, raffigurante Don Giussani. L’acquaforte è stata realizzata su lastra di rame mm. 240×180 con timbro a secco MZ al centro di piè di pagina. La tiratura è in 15 esemplari stampati dall’autore.
“L’incisione raffigurante Don Giussani, spiega Massimo Zavoli, l’ho fatta per questo evento e guarda caso è stata la centesima lastra che ho inciso. Una combinazione, non ci volevo neanche credere, ma anche per me c’è un 100: la centesima lastra come 100 anni dalla nascita di Don Luigi Giussani.”