L’ultimo saluto a Lorenzo Venti, il 17enne trovato senza vita nella sua casa a Cospea, nella chiesa dell’Immacolata Concezione al villaggio Polymer a Terni.
Tanti gli amici presenti, ancora increduli per l’improvvisa scomparsa del giovane. Si abbracciano, piangono
Il rito funebre è stato officiato da don Paolo Carloni che ha parlato di una vita spezzata nel momento della fioritura “nella speranza, poi, di raccoglierne i frutti e potersene godere, succedono delle cose – ha aggiunto don Paolo – delle cose che non capiamo.”
Don Paolo poi, si è rivolto, in ternano ai giovani, tantissimi presenti, raffigurando Gesù che sta parlando adesso con Lorenzo e gli sta chiedendo, “ma questa generazione, che cacchio di generazione è? La vostra vita dove sta – domanda don Paolo – su quali principi basate la vostra esistenza. Questa parole devono risuonare forti dentro di voi altrimenti sono soltanto emozioni.”
La morte di Lorenzo “non deve passare così – ha aggiunto ancora il sacerdote – sennò non è servita a niente, io non sono più bravo di Lorenzo, quindi non merito di vivere. Ecco, domandatevi , io che cosa ci faccio di questa vita , non dovete giustificarvi dando le colpe agli altri ,alzatevi in piedi, sappiate vedere oltre e dite grazie al Signore per questa vita che vi ha dato e chiedetegli che vi dia il coraggio di ammettere i vostri errori e il coraggio di saper fare buoni progetti per la vita. Che il Signore non venga di nuovo a noi a dirci ma questa generazione, che generazione è?”
Il feretro, bara bianca con rose bianche, è stato portato fuori dalla chiesa in spalla dagli amici, molti dei quali indossavano una maglia con la foto di Lorenzo in sella al suo scooter. È stato acceso un fumogeno e sono stati liberati in cielo dei palloncini bianchi.
L’addio con un’alzata dello scooter a tutto gas e il suono del clacson. Ciao Lorenzo.