“I metalmeccanici hanno vissuto un anno difficile e anche il 2021 lo sarà”.
Così il segretario generale della Fiom Cgil di Terni Alessandro Rampiconi ha aperto la video conferenza stampa per illustrare la situazione dell’Ast e del settore metalmeccanico nella provincia ternana.
La preoccupazione principale è che le aziende stanno usando la pandemia per ristrutturarsi e dal 1 aprile ci sarà lo sblocco dei licenziamenti. Il sindacato è preoccupato per eventuali licenziamenti di massa che il territorio non si può permettere.
“I metalmeccanici rappresentano il 64% del manifatturiero della provincia di Terni – ha evidenziato Rampiconi – e la crisi si è aggravata ben prima della pandemia. Quando siamo scesi a fianco dei lavoratori della Sangemini, della Treofan e degli altri, non era semplice solidarietà, ma difesa della vocazione industriale del territorio. Non si stanno chiudendo accordi sui premi di produzione anche in aziende, come la Faurecia, che hanno ottime relazioni sindacali, ci sono aziende che esternalizzano i servizi per le quali abbiamo scongiurato un passaggio di contratto. In questo quadro a tinte fosche un elemento positivo è il pre accordo raggiunto all’Ast che non era scontato. Abbiamo ottenuto l’impegno a riassumere 17 interinali ed un programma di investimenti importanti. Ora abbiamo ricevuto la convocazione al tavolo del Ministero dello Sviluppo economico per martedì 22 dicembre. Il Governo in questa partita ha ha una funzione decisiva. La nostra paura è che con la contrazione di mercato arrivi un compratore, dei fondi speculativi, che ristrutturi la fabbrica e la rivenda in tempi migliori. Il compratore deve avere un profilo industriale. Questa è un’ipotesi da scongiurare con azioni concrete. Al Governo chiederemo di farsi parte attiva.”