Le città si tengono insieme sulla loro economia, sulla solidarietà tra i cittadini, sul lavoro, sullo sport, sulla politica. Ma le città si tengono insieme anche sui loro simboli. Simbolo d’altronde viene dal verbo greco simballo, che significa letteralmente “metto insieme”.
La fontana di piazza Tacito, la Fontana dello Zodiaco, per tanti motivi, è uno dei simboli più importanti della città di Terni e ora ci aspettiamo che, giunto finalmente a termine questo complesso e importantissimo intervento di restauro e riqualificazione, la fontana torni a svolgere la sua funzione di tenere unita la nostra comunità.
Perché la fontana è un simbolo di Terni, vorrei solo brevemente ricordarlo a me e a noi tutti.
Anche se forse non ce ne è bisogno. Tuttavia scorrendo i giornali, ma anche le pagine dei social in queste ore, ho avuto la conferma di quanto affetto noi ternani abbiamo per la fontana di piazza Tacito. Tra i tanti messaggi ne ho visto uno stamattina di una nostra concittadina che della fontana dice: ‘Sfuggente come l’acqua che è mancata per anni. La capisci solo se ci sei dentro. Muore e rinasce come l’araba fenice. Riassunto perfetto della città che la ospita’.
È una definizione molto vera della nostra fontana, che ci riporta alla mente tante memorie di costruzione e distruzione, di sogni, speranze e frustrazioni.
La fontana di piazza Tacito simboleggia la natura, con la forza delle sue acque, lo scorrere delle stagioni, e l’industria che in questa terra si sono sposate e che non sempre hanno avuto una convivenza facile, ma che per il futuro devono trovare nuovi modi di stare insieme”.
Lo ha detto, tra altre cose, il sindaco di Terni, Leonardo Latini intervenendo alla conferenza stampa on line per la riconsegna alla città della Fontana di Piazza Tacito. Alla conferenza hanno preso parte anche Luigi Carlini, presidente della Fondazione Carit, l presidente di ASM Terni Mirko Menecali. il presidente del SII Carlo Orsini, Giunio Marcangeli in rappresentanza della sua azienda, Daniele Stentella e Emanuela Gubbiotti per Tapojarvi , Federico Nannurelli, Carla Tomasi.
Tra gli interventi quello del vice sindaco Benedetta Salvati: “Questa amministrazione ha iniziato a lavorare per far ripartire e per concludere gli interventi sulla
fontana di Piazza Tacito fin dal suo insediamento nell’estate del 2018 – ha ricordato la Salvati.
Si è trattato di un intervento estremamente complesso e impegnativo, per la sua multidisciplinarietà, per la sua delicatezza, per la sua complessità tecnica e per gli imprevisti che inevitabilmente hanno ostacolato le attività di cantiere, ma che sono stati tutti risolti.
Quanto alla complessità basti pensare che le ditte e le società impegnate nell’opera sono state ben 30. Si sono dovute occupare di aspetti diversissimi: dal distacco, restauro e rifacimento dei mosaici, agli impianti elettrici, a quelli idraulici, all’illuminazione, alla ripavimentazione, al trasporto.
Hanno dovuto affrontare tutte le insidie, anche a livello normativo, di un cantiere aperto durante una pandemia. Hanno dovuto far fronte a cambi di strategia in corsa, sono stati rifatti i complessi impianti idraulici ed elettrici per ripristinare l’immagine del tempo; è stata recuperata la pompa originale ed è stato completamente sostituito il castello.
I nostri tecnici – ha concluso il vicesindaco Benedetta Salvati – ritengono che quest’opera, meravigliosa e multidisciplinare, farà scuola nel campo del recupero dei beni vincolati, perché non ha esempi simili.”
Nel pomeriggio, alle ore 17,00, la Fontana è stata illuminata e l’acqua ha ripreso a scorrere tra gli applausi delle centinaia di persone presenti che non hanno voluto mancare l’evento.