Non è un caso se ad appena un mese dalla sua pubblicazione è già alla prima ristampa. Stiamo parlando dell’ultimo libro di Cinzia Sciuto, scrittrice e redattrice di Micromega, dal titolo “Non c’è fede che tenga – un manifesto laico per il multiculturalismo”. Il saggio è stato presentato alla Feltrinelli Point di Terni, su iniziativa dell’Associazione Culturale Civiltà Laica. Con l’autrice ne hanno parlato il professor Marco Vulcano e Alessandro Chiometti.
L’opera di Cinzia Sciuto è di stretta attualità affrontando il tema delle tante diversità – dal punto di vista etnico, religioso e culturale – che animano la società e della strada da percorrere perché questa “sia capace di tenere insieme disomogeneità culturale e diritti delle persone”. La via indicata da Sciuto è quella della laicità e ci ha spiegato che “la laicità è un principio politico e ha che fare con l’idea che la religione debba appartenere alla sfera privata delle persone e soprattutto non debba informare la regolazione della vita associata. Questo è un principio che secondo me dovrebbe stare a cuore a tutti, credenti e non credenti. La laicità non è contrapposta alla fede, il contrario del laico non è il credente ma il fondamentalista, colui che vuole imporre non solo la propria fede come contenuto di verità ma proprio l’intero sistema di norme e di regole all’intera società. La laicità presa sul serio è una garanzia per tutti, credenti e non credenti.
La laicità – sostiene Sciuto – nel nostro paese ha sempre avuto grosse difficoltà, si è sempre scontrata con un potere della chiesa molto forte. Oggi c’è in tutto il mondo una ripresa dei fondamentalismi religiosi, lo vediamo in Polonia dove la destra religiosa al potere sta mettendo in discussione molti diritti, in particolare diritti delle donne acquisiti negli anni, ma lo vediamo anche in Italia dove abbiamo ministri che brandiscono il Vangelo nei comizi oppure le molte mozioni approvate di recente nei Comuni a sostegno di associazioni antiabortiste. I laici, conclude, devono diventare militanti altrimenti si lascia terreno si fondamentalisti, l’astensione ed il silenzio sono funzionali ai fondamentalisti”.